La coraggiosa scelta del bene

XXI Domenica del Tempo Ordinario - Anno C

I difficili ma salvifici sentieri del Vangelo.

«Sforzatevi di entrare per la porta stretta perché molti cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno», risponde Gesù a chi gli chiede: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Questa porta stretta come sarà e dove sarà? Subito la fantasia corre in Paradiso con san Pietro sulla porta con le chiavi davanti alla ressa della folla che spinge per superare la fila ed entrare. La realtà non è così ovviamente, ma aiuta a riflettere. Gesù non risponde sui numeri e sulla capienza del Paradiso, e non interessa nemmeno a noi cercare di censirne la popolazione. Gesù intendeva far capire a chi l’aveva interrogato, sicuramente fariseo o scriba, che non ci si salva perché si appartiene a un popolo, o a una religione, né per il rispetto di norme esteriori, ma soltanto se si è operatori di giustizia, in qualsiasi popolo o parte del mondo si operi.

La porta stretta

Questa porta stretta dov’è, e soprattutto dove introduce? Cosa trova al di là chi è riuscito a passare? Gesù non lo spiega, ma con una breve parabola stimola a immaginare una casa con il padrone pronto a respingere coloro che pretendono di entrare con un lasciapassare fatto di pratiche esteriori: «Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze» - e con questo? Niente da fare! -«Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!».
Sperando di non essere tra i respinti, sono forti anche in noi il desiderio e la curiosità di sapere dove stia questa casa nella quale la porta stretta introduce. Ebbene, questa casa non ha indirizzo, ed è inutile cercarla anche con il navigatore più avanzato e nemmeno con l’Intelligenza Artificiale, perché la si costruisce mattone su mattone, giorno per giorno scegliendo e percorrendo i difficili sentieri del Vangelo, quelli che durante le domeniche dell’estate ci sono stati riproposti per il ripasso, per l’approfondimento, per la verifica: le Beatitudini, il buon samaritano, il ricco stolto, i servi pronti con le vesti strette ai fianchi e le lucerne accese, l’ospitalità di Marta e Maria… che, tradotti in lingua corrente, dicono: solidarietà, gratuità, giustizia, pace, nonviolenza, perdono, misericordia…
La porta stretta attraverso la quale siamo invitati a sforzarci per entrare è qui, davanti agli occhi, adesso, continuamente, in tutti i momenti e in tutte le situazioni della vita, valutate con la sapienza del Vangelo e vissute con il coraggio e la determinazione che esse richiedono.
Se non la si attraversa ogni giorno si va verso il «non vi conosco» del padrone di casa, destinati a finire là dove «sarà pianto e stridore di denti».

Perché il bene è difficile?

“Ma perché la porta del bene è stretta? Non dovrebbe essere il contrario? Creati a immagine di Dio, il bene assoluto, tutto ciò che è bene ci dovrebbe essere congeniale, e quindi facile e spontaneo. Sarà l’astuto serpente che con ingannevoli travestimenti riesce a far sembrare bene il male e male il bene? Vedrai che è proprio così.


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