La Quaresima per l'armonia

I Domenica di Quaresima - Anno B

La conversione non è una tassa da pagare ma un traguardo da raggiungere.

Il tempo liturgico della Quaresima, introdotto con il Rito delle Ceneri, inizia sempre con il brano evangelico delle tentazioni di Gesù nel deserto. Quest’anno il racconto è quello di Marco più essenziale e sintetico rispetto a quelli di Matteo e Luca. Egli non descrive le tre tentazioni con le quali il diavolo cerca di mettere drammaticamente Gesù in difficoltà (le pietre da trasformare in pane, il pinnacolo del tempio dal quale gettarsi giù, il monte altissimo che mostra tutti regni della terra, cfr. Mt 4, 3-12), ma presenta una scena, quasi un fermo immagine, dei quaranta giorni nel deserto tentato da Satana: «Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano». Questa situazione, non alla fine delle tre prove descritte da Matteo o del «dopo avere esaurito ogni tentazione» di Luca, ma durante la prova. Qual è il messaggio che l’evangelista vuol comunicare? La presenza di bestie selvatiche potrebbe far pensare che Gesù si sia trovato in situazioni rischiose tra leoni e tigri, come alcune illustrazioni e film immaginano. Non è così. La liturgia, con la prima lettura della Messa dedicata al dopo diluvio, quando Dio, rammaricato per essere dovuto intervenire drasticamente a frenare la corruzione dei suoi figli, promette: «ecco io stabilisco la mia alleanza con voi e con i vostri discendenti dopo di voi, con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e animali selvatici…» invita a vedere in quella scena Gesù che, nel deserto, realizza la nuova alleanza tra creatore e creature, affrontando e vincendo le cause che possono romperla. Questa lettura in positivo del racconto è ulteriormente rafforzata dalla bellezza meravigliosa del segno, del suggello di questa alleanza che soltanto la fantasia di Dio poteva inventare l’arcobaleno, un fenomeno naturale che non smette mai di incantare.

La Quaresima in sì

L’immagine di Gesù in armonia con il creato può dare un impulso positivo alla nostra Quaresima, liberandola dal rischio della stanca ripetitività, e da quell’alone di negatività, di tristezza, di tempo della rinuncia e del “no” che fatalmente finirebbero per privarla della gioia che invece deve caratterizzare la conversione cristiana. Se c’è gioia in cielo per un peccatore che si converte (Lc 15,7), nel peccatore che si converte non può mancare la gioia, altrimenti in cielo si farebbe festa per una creatura che sulla terra soffre, un comportamento che sicuramente non si addice agli abitanti del cielo. La conversione che la Quaresima richiede è l’impegno costante a ritrovare e ad aumentare l’armonia con noi stessi, con gli altri, con il creato, superando l’insidia delle tre tentazioni che non smettono mai di riproporsi con vie e modalità diverse. Quella che la Chiesa e la Parola di Dio ci chiedono e ci esortano a vivere è la Quaresima in sì, è un surplus di attenzione e impegno per diradare nuvoloni o nuvolette che offuscano l’arco sulle nubi, l’alleanza tra il Creatore e ogni essere che vive in ogni carne. La conversione cristiana non è una penitenza per le colpe, ma il cammino per superare le colpe; non è una multa da pagare per essere stati trovati con l’auto non a posto, o per avere commesso infrazioni, ma la revisione dell’auto per mantenere e migliorare il suo rendimento e le sue prestazioni. Il tempo liturgico della Quaresima non è una convocazione dell’ufficio delle tasse, ma una riprogrammazione dei traguardi da raggiungere.

L’arco di Dio

C’è più che mai bisogno di ritrovare armonia tra creatore e creature. Non lo chiedono i soliti «profeti di sventura, che annunziano sempre il peggio» (Giovanni XXIII) ma situazioni obiettive di disarmonia che aprono la strada a incertezza, delusione, pessimismo e angoscia. Pensavamo di aver imparato a dominare la natura che invece ci si rivolta contro con alluvioni, siccità, aria malata, clima imprevedibile; siamo in grado di produrre neve artificiale per il turismo, ma non pioggia per le culture; conoscevamo la guerra dai film sulle ultime due guerre mondiali e invece le vediamo dalle cronache televisive giornaliere, con accompagnamento di terrorismo, violenze e stragi; stiamo creando l’intelligenza artificiale, per risparmiarci di pensare, con il rischio di non saperla poi controllare. È il deserto verso il quale lo Spirito sospinse Gesù e sospinge noi per individuare quando, quanto e come i tre demoni del materialismo, della ricerca del potere, della presunzione di poter essere dio, insidiano la nostra armonia con il creatore, con noi stessi, con le creature, in modo da personalizzare e attualizzare il «convertitevi e credete nel vangelo» di Gesù.


Condividi

la-quaresima-per-larmonia.html

Articoli correlati

Newsletter

Iscriviti alla newsletter per essere sempre aggiornato su iniziative e novità editoriali
Figlie di San Paolo © 2024 All Rights Reserved.
Powered by NOVA OPERA