Le proposte di Gesù o le telecamere spia

VI Domenica del Tempo Ordinario - Anno A - 2020

La libertà non è scegliere come piace, ma come è giusto.

Il vangelo di questa domenica è una sequenza di «è stato detto, ma io vi dico», cioè di contrapposizioni, non tra comportamenti prima proibiti e poi ammessi, o viceversa, ma tra gli stessi, portati però a un livello più alto di adesione alla volontà di Dio. È Gesù stesso a precisarlo: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento». La Legge e i Profeti nelle mani di scribi, farisei e sommi sacerdoti erano diventati esecuzioni senz'anima di lavature di mani e stoviglie, di decime ed elemosine fatte con grande battage pubblicitario, di digiuni appariscenti. Gesù ne propone il pieno compimento con una serie di passaggi verso un livello più alto di moralità.

Il primo passaggio è dalla esteriorità alla interiorità, come è evidente dalle affermazioni: «Se dunque tu presenti la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare, va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono»; «chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore». Nessuno, se non noi e Dio, può leggere i pensieri del nostro cuore e ciò che intercorre tra noi e i nostri fratelli. È la pulizia del cuore che Dio vuole, non quella delle stoviglie e delle mani.

Il secondo passaggio è il rispetto di tutto ciò che attiene alla dignità della persona: «Chi poi dice al fratello: "Stupido", dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: "Pazzo", sarà destinato al fuoco della Geènna». Si può uccidere non soltanto con la spada o con la pistola, ma anche con la lingua, togliendo non il sangue ma l'onore e la considerazione. Non basta non ammazzare, bisogna amare e rispettare.

Il terzo passaggio consiste nella decisione coraggiosa e nella sincerità senza fronzoli. Gesù non ama le mezze misure: «Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te»; e tanto meno le chiacchiere: «Sia invece il vostro parlare: "sì, sì", "no, no"; il di più viene dal Maligno».

Quando Gesù, "in quel tempo", proponeva il suo «è stato detto, ma io vi dico», gli chiedevano: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?» (Mt 21,23). Oggi al suo: «gli altri vi dicono, ma io vi dico» noi come reagiamo? I dubbi e le difficoltà non mancano: "La sua pretesa di possedere tutta la verità non è un po' presuntuosa? Perché preferire le proposte di Gesù alle altre? Se soltanto la sua è verità, dove va a finire la libertà che Dio ci assicura come assicura il Siracide: «Egli [Dio] ti ha posto davanti fuoco e acqua: là dove vuoi tendi la tua mano. Davanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male: a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà?». Se non c'è scelta non c'è libertà".

Gesù non comanda e non chiede di scegliere. Egli pone davanti «il fuoco e l'acqua», la sua proposta, indicandoci dov'è il bene. Nostra è la scelta e nostra è la responsabilità. Così la nostra libertà è valorizzata e stimolata. La libertà infatti non è tendere la mano senza prima considerare cosa è acqua e cosa è fuoco, per lamentarsi poi di essersi bruciati o affogati, come capita quando per libertà si intende scegliere a casaccio ciò che ci va in quel momento, seguendo l'istinto o quello che fanno gli altri. Questo purtroppo è ciò che accade troppo spesso oggi, quando la convinzione che non ci devono essere proibizioni e imposizioni, perché tutti (anche i bambini!) devono poter scegliere come e cosa vogliono, sta producendo la società delle telecamere spia. Telecamere dappertutto: nei ricoveri degli anziani, negli asili infantili, nelle aule scolastiche, negli ingressi degli edifici pubblici, per strada, nei negozi... Dovunque! Perché se non ci sono i carabinieri che controllano, gli anziani vengono picchiati, i bambini maltrattati, i datori di lavoro ingannati...
Ascoltiamo e accettiamo quello che dice Gesù. È l'unica garanzia di libertà. Quella vera.


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