Lo stupore del Vangelo

Freschezza e credibilità della parola di Dio.

«Gesù, entrato di sabato nella sinagoga [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi».
L’inizio della vita pubblica di Gesù è caratterizzato dallo stupore che il suo messaggio suscitava nella gente, a differenza di quello degli scribi, che ripetevano ciò che avevano appreso dai loro maestri, che, a loro volta, avevano ripetuto quanto avevano appreso dai loro maestri, che a loro volta… cioè raccontavano sempre le stesse cose ormai scariche, senza significato, senza mordente, senza presa diretta sulla vita reale.
L’insegnamento di Gesù era tutta un'altra cosa. Sapeva di nuovo, non ripeteva, creava, interrogava; faceva pensare, lasciava a bocca aperta, scuoteva, dava la sensazione netta che era giusto, da seguire. Questo perché veniva confermato con i fatti, come la liberazione di un poveretto dalle grinfie di uno spirito impuro che voleva essere lasciato in pace da Gesù, che indusse i presenti, presi dallo stupore e dalla meraviglia, a chiedersi a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».

Conoscenza del Vangelo

“Cosa predicava Gesù per suscitare tanto stupore?”. Quello che ci viene raccontato nei quattro Vangeli, negli Atti degli apostoli e nelle Lettere degli apostoli. Quello che sentiamo ripetere tutte le domeniche in chiesa; quello che il catechismo propone fin da bambini; quello che papa e vescovi annunciano nei documenti e nelle dichiarazioni. Come mai, allora, lo stesso insegnamento non suscita più lo stesso stupore, non scuote, non induce nemmeno a essere approfondito? Papa Francesco, che non ha mai smesso di esortare i cristiani a conoscere il Vangelo, arrivando a regalarne migliaia di copie in Piazza San Pietro, (11 aprile 2004) ha dato la risposta domenica scorsa in occasione della Domenica della Parola, affermando con rammarico: «Il Vangelo è il libro della vita, è semplice e breve, eppure tanti credenti non ne hanno mai letto uno dall’inizio alla fine». Senza questa familiarità e conoscenza, l’insegnamento di Gesù è diventato spesso come quello degli scribi: una ripetizione di ciò che abbiamo sentito ripetere chissà quante volte; non una notizia, ma una nozione; oppure una lezione per gli addetti ai lavori, per gli esperti, per i biblisti che conoscono il latino, il greco e anche l’aramaico, al contrario di ciò che, sempre domenica scorsa, il papa ha affermato: «il Vangelo è per tutti non per un gruppo di eletti di prima classe».

Testimonianza credibile

“Basterebbe una conoscenza seria per ridare autorità al Vangelo?”. No, Gesù faceva quello che diceva e diceva quello che faceva. “Se avessimo anche noi il potere di Gesù di compiere i miracoli, allora sì”. Non dobbiamo cercare scuse. Noi non abbiamo il potere di compiere i miracoli di Gesù, ma un miracolo possiamo farlo: cercare di vivere come lui, pur se tra debolezze e cadute, nella vita di ogni giorno. Vivere e portare la carità, la solidarietà, la pace, il perdono, la misericordia, la giustizia… scacciando gli “spiriti impuri” dell’egoismo, dell’individualismo, dell’invidia, della gelosia, della insensibilità verso gli altri… non è compiere miracoli? Con un po’ di retorica possiamo dire che non sappiamo fare i miracoli, ma siamo chiamati a "essere" miracoli, cioè persone che suscitano meraviglia perché vivono controcorrente, non si accodano al “fanno tutti così”, non hanno paura di rimanere da soli nel fare il bene, resistono alle consuetudini e alle mode delle idee e dei comportamenti.

La normalità che stupisce

La fede in Gesù non chiede di compiere cose diverse, ma di viverle in modo diverso. Non invita a stranezze per colpire ed essere originali, come quelle rincorse e propagandate dai talk show e dai dibattiti, dove “lo strano”, l’originale, l’imprevedibile alzano l’audience, ma, subito copiati dalla folla degli “influenzati”, vanno reinventati continuamente. In questo contesto sociale è più che mai urgente riproporre lo stupore del Vangelo con una vita semplice e coerente. Susciterà stupore e meraviglia.


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