"Marta & Maria" per creare armonia

XVI Domenica del Tempo Ordinario - Anno C - 2019

Il problema non è fare o meditare, ma fare... e pensare a ciò che si fa.

Il breve racconto del vangelo di Luca sorprende e affascina, perché ci fa conoscere Gesù in un momento di vita privata, lontano dalla folla che lo pressa, dai malati che lo invocano e gli toccano le vesti, dai farisei che lo tallonano e lo contrastano. È finalmente tranquillo in casa di due donne che gli vogliono bene e alle quali vuole bene: «Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro» (Gv 11,5). Sembra di stare lì. Chi non ha sperimentato il dono e la gioia di essere ospitati da amici e di ospitare amici? La bella scenetta familiare è, però, come ogni brano del vangelo un messaggio per la fede. Per accoglierlo, rinunciamo a tutte le interpretazioni ed elucubrazioni nelle quali i commentatori si sono esercitati: contrapposizione tra vita contemplativa e attiva, tra preghiera e azione, tra matrimonio e convento, tra orizzontalismo e verticalismo.... A noi interessa cogliere da questo spaccato della vita quotidiana di Gesù ispirazione per la nostra vita di ogni giorno. Per farlo, è inevitabile partire dal chiederci cosa sia "quella cosa sola di cui c'è bisogno".

"Quella cosa sola di cui c'è bisogno" può essere identificata nella fede, nella vita eterna, nella preghiera, nella meditazione, nell'ascolto della parola di Dio, perché Gesù non dà spiegazioni. C'è, però, un indizio interessante nell'amichevole rimprovero alla sorella che si lamenta di essere stata lasciata sola: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c'è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta». Gesù non la rimprovera perché si sta dando da fare, ma perché si agita e si affanna, perché va oltre, perché esagera, perché più che ospitare si propone di sbalordire il suo ospite. Maria, invece, dopo aver sicuramente aiutato la sorella a preparare, all'arrivo dell'ospite si è dedicata a lui, offrendogli l'ospitalità vera: attenzione e ascolto. "Basta una cosa sola!". A chi non è capitato di dirlo in casa di amici, quando la padrona di casa che invece di parlare, raccontare, ascoltare non si fermava un minuto per prendere, fare, portare, offrire? Gesù non sarebbe stato sicuramente contento se non avesse trovato niente da mangiare, ma se ne sarebbe andato scontento se non avesse avuto la possibilità di "stare" con le persone amiche.

Può darsi che questa lettura del brano sia troppo semplice e superficiale. Forse. Comunque il messaggio che trapela è fondamentale: non vi agitate, non vi affannate per ciò che non è necessario; sappiate creare armonia tra ciò che è materiale e ciò che è spirituale; tra le cose e le persone; non vivete con una parte soltanto di voi stessi. Siate ospitali, ma con il cuore e la mente, non soltanto con le pietanze.
Marta e Maria non sono un invito a tralasciare una dimensione a favore dell'altra, ma a creare equilibrio e armonia tra le due. Equilibrio e armonia. Esattamente i valori attualmente in crisi drammatica, come la cronaca dimostra, con episodi che tolgono il fiato: genitori che gettano i figli dalla finestra, che li ammazzano perché piangono, che li stirano, ustionandoli, come se fossero una camicia, che vengono sottratti per essere venduti; uomini e donne che guidano ubriachi e drogati, travolgendo innocenti; giovani che vanno a schiantarsi perché non guardano la strada ma il cellulare... Attenti bene! Non si vuol cadere nel lamentoso e sempre illusorio: "una volta era meglio". Questi stravolgimenti dei pensieri e dei sentimenti sono sempre accaduti, ma oggi sono più frequenti e dirompenti, come accade in tempi storici di cambiamenti vertiginosi, quando, per dirla con papa Francesco, «non viviamo un'epoca di cambiamento, quanto un cambiamento d'epoca».

Non vi affannate, non vi agitate! Una sola cosa è necessaria: creare armonia tra ciò che si fa e il senso di quello che si fa. È necessario saper dare alle cose l'importanza, l'energia, il tempo che meritano, senza confondere la Z con la A, e viceversa. Dobbiamo vigilare perché l'equilibrio e l'armonia sono difficili da costruire, ma facilissimi da perdere. L'uscita di sicurezza è mettere insieme Marta e Maria. Abbiamo celebrato da pochi giorni il ricordo di san Benedetto, un uomo vissuto in un "cambiamento d'epoca" più tempestoso del nostro. Chissà se per il suo "ora et labora" ha trovato ispirazione in Marta e Maria?


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