Regali per scoprire "il" dono

II domenica di Avvento - Anno A - 2022

Preparare la via del Signore “convertendo” i fatti della vita.

L’Avvento è il cammino spirituale che conduce alla celebrazione della nascita di Gesù a Betlemme, con la quale la Chiesa intende rafforzare il nostro impegno di andare incontro al Signore, che torna come giudice della storia. È cosa buona che questo tempo liturgico non sia vissuto semplicemente come richiamo ed esortazione durante le Messe della domenica, oppure come fanciullesco aspettare il compleanno di Gesù, ma come una vera esperienza, stimolata anche da ciò che accade nella società in questi giorni di preparazione alla festa. A questo scopo, nella prima domenica abbiamo visto come le luminarie, che invadono case e città, possono rafforzare la fede in Gesù: «la luce vera, quella che illumina ogni uomo» (Gv 1,9), per accogliere con più determinazione la sua consegna: «Voi siete la luce del mondo».

I regali

Con la festa che si avvicina, diventa sempre più assillante la corsa ai regali, piatto forte della pubblicità e delle trasmissioni televisive, tanto che non sono pochi coloro che l’avvertono come dissacrazione dei valori spirituali. Certamente un po’ è così. Ma in questa usanza si possono cogliere soltanto gli aspetti negativi e festaioli, oppure anche un richiamo misterioso e inconscio a ciò che il Natale è nella strategia di Dio, che sorprende sempre i nostri schemi e i nostri ragionamenti? È possibile. Soprattutto se questo ci ricorda che la nascita di Gesù è il dono più grande di Dio all’umanità e al mondo, preannunciato come tale: «un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio» (Is 9,5); e come tale comunicato: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore» (Lc 2,10-12). Nel racconto evangelico della nascita traspare la gioia di una famiglia che accoglie il dono di un figlio; e le raffigurazioni artistiche, che vedono più in profondità dei ragionamenti, sono piene di meraviglia, proprio come quella dei bambini che aprono i pacchi dei regali. La stessa liturgia natalizia contribuisce all’ammirazione di questo dono che scende dal cielo con la misteriosa narrazione: «Nel quieto silenzio che avvolgeva ogni cosa, mentre la notte giungeva a metà del suo corso, il tuo Verbo onnipotente, o Signore, è sceso dal cielo, dal trono regale» (Cfr. Sap 18,14-15).
Come si fa a non rimanere incantati di fronte a questo dono?

Il dono

Il dubbio, ovviamente, è scontato e motivato: “Come si può paragonare il ‘dono Gesù’ ai regali del supermercato?”. Certo che non si può! Però è possibile che i regali e la gioia che essi procurano richiamino e rafforzino la consapevolezza della immensità del dono di Dio, incoraggiando ad accogliere l’invito di Gesù: «Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Mt 10,8), raccomandato con insistenza e decisione: «da' a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle» (Mt 5,42); «se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?» (Mt 5,46); «quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti» (Lc 14,13); «date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio» (Lc 6,38)… E così scoprire che «c’è più gioia nel dare che nel ricevere!» (At 20,35).

La conversione nei fatti

La parola di Dio che in questa domenica risuona con la voce potente del Battista è: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». La possiamo accogliere, come sicuramente tante volte abbiamo fatto, in modo generico e astratto, oppure “convertendo” concretamente i piccoli e semplici gesti della vita, compresi i regali natalizi, fatti però “alla Gesù”: cioè veramente gratuiti, per affetto e non per bella figura, non solo apparenti ma utili, semplici e modesti… E magari riservandone qualcuno – oggi le vie per farli arrivare non mancano – a chi sicuramente non ne riceverà nessuno, da nessuno. In questo modo lo shopping consumistico e il bombardamento della pubblicità possono incoraggiare a un piccolo passo nel donare non solo le cose, ma la vita, come esorta san Paolo: «Accoglietevi gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi», per preparare la via del Signore, e raddrizzare i suoi sentieri.


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