Riaccendere la luce del nostro battesimo

Battesimo del Signore - Anno C - 2016

La festa del Battesimo del Signore è uno stimolo a recuperare la gratitudine per il dono ricevuto, la consapevolezza dell'impegno a farlo fruttificare, la grazia di diventare a nostra volta "luce del mondo".

"Chi di voi si ricorda la data del proprio Battesimo? Alzi la mano: sono pochi (e non domando ai Vescovi per non far loro provare vergogna...). Ma facciamo una cosa: oggi, quando tornate a casa, domandate in quale giorno siete stati battezzati, cercate, perché questo è il secondo compleanno. Il primo compleanno è quello della nascita alla vita e il secondo compleanno è quello della nascita alla Chiesa. Farete questo? È un compito da fare a casa: cercare il giorno in cui io sono nato alla Chiesa, e ringraziare il Signore perché nel giorno del Battesimo ci ha aperto la porta della sua Chiesa".

Queste parole pronunciate da papa Francesco in Piazza San Pietro, nell'udienza generale del 13 novembre 2013, suscitarono sorpresa e curiosità, tanto che giornali e telegiornali le diffusero ampiamente. Dopo i primi giorni di questa esortazione, ci fu un po' di movimento nelle parrocchie alla ricerca della data. Ma è durato poco.

La celebrazione del Battesimo di Gesù è l'occasione propizia per riprendere non tanto, o non solo, la ricerca della data, ma lo stimolo a non lasciare il sacramento nei registri parrocchiali.

Il che significa rispondere alle domande che, in quell'occasione, suggeriva il papa: "Il Battesimo, per me, è un fatto del passato, isolato in una data, quella che oggi voi cercherete, o una realtà viva, che riguarda il mio presente, in ogni momento? Ti senti forte, con la forza che ti dà Cristo con la sua morte e la sua risurrezione? O ti senti abbattuto, senza forza? Il Battesimo dà forza e dà luce. Ti senti illuminato, con quella luce che viene da Cristo? Sei uomo e donna di luce? O sei una persona oscura, senza la luce di Gesù? Bisogna prendere la grazia del Battesimo, che è un regalo, e diventare luce per tutti!".

Diventare luce per tutti...

Se il Battesimo ci facesse essere automaticamente luce per tutti, la nostra società, fatta in grandissima parte di battezzati, sarebbe un faro luminoso talmente forte da essere quasi accecante. Purtroppo invece non è così. Ciò significa che dobbiamo ritrovare non tanto la data del Battesimo, ma la sua grazia, il suo dono, lasciato troppo spesso dentro i registri della parrocchia insieme alla data. Questo ci è successo anche perché siamo stati battezzati da bambini inconsapevoli, e non siamo stati stimolati e aiutati a portarlo a livello di scelta libera e consapevole. Per colpa di chi? Non serve andare a cercare le responsabilità. Ciò che conta è decidere di prenderne consapevolezza e di comportarci di conseguenza. Adesso siamo in grado di capire che essere battezzati significa essere diventati figli amati da Dio, non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, manifestatasi in Gesù, sul quale «il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: "Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento"».

Figli amati, nel "Figlio l'amato", diventare luce significa risvegliare questo dono ogni giorno, prenderlo in mano e partire lungo le ore e le strade, cercando umilmente di vivere come lui è vissuto, diventando – come chiedeva san Francesco - strumento della sua pace: portando l'amore dove c'è l'odio, il perdono dove c'è l'offesa, la fede dove c'è la discordia, la verità dove c'è l'errore, la speranza dove c'è la disperazione, la gioia dove c'è la tristezza, la luce dove ci sono le tenebre.

Non riusciremo a essere grandi fari, ma nel buio, anche piccole luci sono utili e a volte provvidenziali per aiutare noi e gli altri a "rinnegare l'empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà", e per testimoniare che Dio ci accompagna come un pastore buono e misericordioso che "porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri".

E quando non ci riusciamo?

Ascoltiamo ancora papa Francesco: "Anche quando la porta che il Battesimo ci ha aperto per entrare nella Chiesa si chiude un po', a causa delle nostre debolezze e per i nostri peccati, la Confessione la riapre, proprio perché è come un secondo Battesimo che ci perdona tutto e ci illumina per andare avanti con la luce del Signore".


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