Un po' di storia

Arte floreale /10

L'abitudine di abbellire gli ambienti con fiori o fogliame accompagna la vita sociale fino dai tempi più antichi; da sempre i momenti importanti sono accompagnati da un elemento vegetale, così tra gli Egizi come presso gli antichi Romani.

Anche nella liturgia e nella preghiera cristiana compaiono fiori, foglie, frutti tra le offerte che vengono presentate. Il piccolo libro liturgico prezioso del II secolo La Tradizione apostolica dice: «Si offrano rose e gigli» (n. 32). San Girolamo racconta del prete Nepoziano che amava decorare la chiesa con fiori e festoni (cf. SAN GIROLAMO, Le lettere, Ed. Città Nuova, pp. 125-126).
Nei primi secoli cristiani troviamo abbondanti testimonianze di decorazione floreale nelle catacombe, nelle basiliche, nei pavimenti, nelle grandi pareti o absidi mosaicate, nelle sculture, nei capitelli delle colonne. Per tutto il primo millennio - ma anche nelle successive epoche culturali sia nel romanico sia nel gotico, nel rinascimentale e nel barocco - troviamo documenti senza numero.

Una vera e propria arte decorativa con fiori freschi e fogliame, arriva tuttavia in Occidente più tardi, dopo le grandi scoperte e l'epoca del colonialismo che fa conoscere e importare in Europa nuove specie di fiori e piante. La maggiore disponibilità di elementi vegetali favorisce il sorgere di un interesse particolare. La decorazione occidentale classica nasce in Inghilterra e viene per la prima volta descritta con regole e canoni ben definiti da Constance Spry, decoratrice floreale nella Londra degli anni '30 del Novecento. La Spry era creatrice delle decorazioni floreali dei matrimoni e degli eventi importanti della casa reale britannica e autrice dei primi testi pubblicati in materia.
La bolognese Camilla Malvasia, insieme a Constance Spry e Julia Clements, con cui aveva studiato e lavorato, può essere considerata una delle mothers of the flower arrangement d'Europa. Alla sua morte, negli anni '80 del Novecento, la scuola di Bologna a lei intitolata si rinnova, si modernizza, e insieme alle scuole di altre città italiane, dal Nord al Sud, fonda la SIAF (Scuola Italiana Arte Floreale) nel 1989. I soci fondatori della SIAF furono le scuole di Bologna, Milano, Savona, Perugia. Oggi la SIAF è presente in venti città italiane. Partendo dallo stile classico inglese, la Scuola SIAF presso il Garden Club Camilla Malvasia si è sviluppata in stili più moderni e più consoni ai tempi in cui viviamo: le scuole di Bologna, Sanremo e Genova in Italia, insieme alle scuole principali in Francia, Belgio e Olanda, hanno creato negli anni '80 e '90 le basi per la decorazione floreale che si può definire occidentale moderna.

Le composizioni in forme classiche, libere o moderne sono realizzate come tipiche per la formazione degli operatori del settore.
Nei corsi di formazione all'arte floreale per la liturgia vengono insegnate le forme classiche o di scuola, come il triangolo nelle sue varianti, la sfera e semisfera, la colonnare, la linea Hogart detta anche della bellezza. Con lo studio e la realizzazione di queste forme, i partecipanti perfezionano la loro manualità, esercitano l'occhio nel creare armonia di colori, di forme e l'architettura della composizione, imparando le regole fondamentali da applicare poi con libertà in ogni realizzazione. Parte importante nei corsi offerti dall'équipe di questa nostra Rivista, è la conoscenza teorica e pratica della liturgia della Chiesa nelle sue diverse azioni sacre con al centro i sacramenti, specie l'Eucaristia, nelle diverse stagioni dell'Anno liturgico con le sue domeniche, solennità e feste. Un'introduzione alla lettura corretta dello spazio liturgico e le sue articolazioni con particolare attenzione all'altare, all'ambone e al battistero, alla custodia eucaristica, alle immagini, insegna a «fiorire» con senso uno spazio trasfigurato dal celebrare liturgico.

La primavera e la Pasqua

I 50 giorni di Pasqua culminano nelle solennità dell'Ascensione del Signore e, in particolare, della Pentecoste. Dalla grande e Santa settimana e per tutto questo gioioso tempo siamo stati accompagnati, nonostante la pioggia e il tempo incerto, dalla bellezza e vitalità nuova della creazione, dopo i rigori dell'inverno; nelle nostre latitudini la primavera accompagna il tempo di Pasqua aiutandoci così a cogliere meglio la verità della vita nuova che scaturisce dalla passione, morte, sepoltura e risurrezione di Gesù, dono del Padre.
Intorno a noi è tutto uno sbocciare di germogli, di fiori e di foglie. Questo dono generoso di Dio che si rinnova ogni anno come un miracolo, noi lo contempliamo ammirati e stupiti, sempre sorpresi dalla sua bellezza. Poi ne prendiamo un po', alcuni elementi scelti, recisi con rispetto e gratitudine. Tutto facciamo passare nell'animo nostro grato e commosso e quindi li disponiamo per farne un'offerta, restituendoli a Colui che li ha creati, arricchiti del nostro amore grato, della nostra gioia e ammirazione, come un dono che parli della nostra volontà di rendere culto a Dio con la nostra persona e la creazione tutta.

paoline arte florealeun po di storia pentecoste cruciani 1 pTroveremo, in questo tempo, rami fioriti, rose, gigli e infinite altre varietà di fiori e foglie: basta che ci guardiamo attorno o che osserviamo bene il banco di un fioraio. Ci accosteremo per scegliere quanto ci è necessario per comporlo poi con arte esperta, con bellezza ed eleganza, con sobria semplicità perché nelle chiese, case del popolo di Dio, dove i fedeli si radunano la domenica e nelle solennità per celebrare l'Alleanza nel sacrificio eucaristico, i fiori possano aggiungere la loro voce ai tanti linguaggi che si sommano in un'azione liturgica. Essi fanno parte del tutto, cioè del quadro! E sono un aiuto a entrare e vivere la bellezza inebriante del «mistero» celebrato in un determinato giorno. I fiori servono! Nel senso che svolgono un servizio: quello di rendere indimenticabile e bello l'incontro trasformante con la Parola che si fa evento sacramentale e salvifico.
È un servizio umile e prezioso, fragile come sono fragili i fiori, un modo di abitare lo spazio liturgico in maniera corretta, così che abbia senso che ci siano, sia per come sono stati scelti sia per come sono disposti nell'insieme. I fiori hanno a che fare con la luce, con i singoli spazi nell'insieme architettonico, con il canto e la musica, con gli occhi e il cuore di coloro che celebrano.

Pentecoste

«Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di SpiritoSanto» (Atti 2,3).
La composizione che proponiamo si ispira al vento impetuoso che accompagnava il fuoco...

Per realizzarla:
- un alto stelo in ferro battuto su cui è fissata una ciotola di circa cm 20 di diametro con spugna «Oasis» rinforzata con rete.

Fiori:
- 10 lilium rossi;
- rose rosse;
- fogliame per coprire il montaggio;
- circa 15 rametti di salice rosso lavorati a mano.

paoline arte florealeun po di storia pentecoste cruciani 2 pLa Vita in Cristo e nella Chiesa n. 5
maggio 2018

Maggio 2018 contiene un inserto (pp. 29-36) con proposte musicali per la celebrazione del Rito del matrimonio a cura di Gugliemina Scattolin e l'articolo di Marco Frisina (pp. 37-38) sul servizio del compositore. Anche la rubrica Ritualità e Famiglia (pp. 55-56) continua la riflessione sulla preparazione accurata del Rito del matrimonio che celebra non solo l'amore degli sposi, ma soprattutto quello incondizionato di Dio.

 acquista


Condividi

un-po-di-storia.html

Articoli correlati

Newsletter

Iscriviti alla newsletter per essere sempre aggiornato su iniziative e novità editoriali
Figlie di San Paolo © 2024 All Rights Reserved.
Powered by NOVA OPERA