Vegliate!

I Domenica di Avvento - Anno A - 2019

I verbi dell'Avvento sono verbi della vita.

Inizia un nuovo Avvento, tempo liturgico che è sempre più difficile vivere oggi, nel "tempo dell'orologio" che ci fa correre da un impegno all'altro, "per fare" senza aver il tempo di pensare al "come fare" e al "perché fare". Per di più con la Festa di Natale così bella e coinvolgente, ma anche così stressante per gli impegni "familiari e sociali" che l'accompagnano. È fortissimo, perciò, il rischio che il poco tempo che si riesce a recuperare dagli impegni quotidiani vada non per il Natale del Signore, ma per la festa di Natale. Non bastasse, le letture bibliche delle celebrazioni, praticamente sempre le stesse, rischiano di scivolare via risapute, scontate. Non possiamo, però, rassegnarci a svuotare di significato questo tempo liturgico, perché finiremmo per danneggiare il Natale del Signore più di quelli che vogliono togliere il presepio dalle case, dalle scuole, perfino dalle chiese, e sostituire il nome di Gesù dalle canzoni natalizie tradizionali.
Nel tentativo di approfondire e accogliere questo Avvento ci impegniamo a vivere in maniera più incisiva ed efficace possibile i verbi che riassumono il messaggio della parola di Dio proclamata nelle quattro domeniche: vigilate, raddrizzate, preparate, accogliete.

Vegliate!

L'invito della prima domenica di Avvento è: "vegliate!". Esorta Gesù: «Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà». Si aggiunge Paolo con altre parole ma con il medesimo contenuto: «è ormai tempo di svegliarvi dal sonno». Nella prima lettura il profeta Isaia in qualche modo li anticipa: «Venite, camminiamo nella luce del Signore».
Ma perché vegliare? Perché svegliarsi dal sonno? Perché mettersi in movimento? Cosa succede? Cosa bisogna guardare? A cosa essere attenti? Dove bisogna andare?
A una lettura superficiale, questo richiamo può sembrare un grido di allarme per una imminente fine del mondo, cioè l'incontro ultimo e definitivo con il Signore. A questo potrebbero far pensare le stesse parole di Gesù: «Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo». Evidentemente, però, non si tratta della fine del mondo, altrimenti sarebbe avvenuta poco dopo quegli anni e noi non staremmo qui a ragionare.

Vegliare nella fede

"Vegliate!" è l'invito a vivere con gli occhi aperti per incontrare il Signore che ci chiede di riconoscerlo e di incontrarlo nelle vicende e nelle persone di ogni giorno. Aspettare il suo Natale, infatti, non vuol dire prepararsi a festeggiare il Natale di Gesù, oppure far finta che egli nasca un'altra volta. Gesù è già venuto tra noi, nascendo a Betlemme, e non nasce un'altra volta per farci fare il presepio e l'albero. Rivivere la nascita a Betlemme è per ricordare che egli è tra noi "risorto", che ci viene incontro, che cammina con noi, che bussa alla nostra porta. "Vegliare" significa saperlo vedere in tutto ciò che pensiamo, decidiamo, operiamo, «gettando via le opere delle tenebre e indossando le armi della luce». "Vegliare" significa vivere senza fermarsi all'apparenza delle cose, per coglierne il significato profondo: andare alla "casa del Signore", nella Gerusalemme celeste.

Vegliare nella società

"Vivere vegliando" vale solo per l'ambito della fede, "in chiesa"? No. Vivere con gli occhi non bendati dalle apparenze, con la capacità di guardare oltre il proprio naso è la condizione per una vita umana e sociale buona e costruttiva. Uno dei mali oscuri dei nostri tempi e della nostra società è vivere in superficie, senza consapevolezza del passato e senza sguardo sul futuro. Lo stiamo constatando drammaticamente con i gravissimi problemi provocati dagli eventi naturali per l'incapacità dei governanti - a tutti i livelli - di programmare "vigilando", senza prevedere e provvedere, a occhi chiusi, aspettando i disastri per lamentarsene e recriminare. Questo procedere "senza svegliarsi dal sonno" ci ha contaminato tutti, con gravi conseguenze in modo particolare nei giovani. L'Avvento può aiutare a togliere le bende dagli occhi per vivere "vigilando". Non sprechiamo l'occasione.


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