Il termine "PACE", per Don Giacomo Alberione, fondatore della Famiglia Paolina, ha una connotazione biblica:"Gloria a Dio e pace agli uomini" (Lc 2,14). Così concepita, la pace costituisce il fine dell'apostolato paolino perché, come insegna Don Alberione:«Apostolato è dare all'umanità la salvezza, Gesù Cristo, Via Verità e Vita» (1957).
Scrive, infatti:«Se dalle notizie che riceviamo quotidianamente non traessimo questa conseguenza, bisognerebbe dire che noi non capiamo la nostra missione: portare la pace. Il Signore benedice quelli che portano la pace, la verità, la grazia, la giustizia: beati i passi di costoro» (1950), intendendo: beato il lavoro dell'apostolo, del comunicatore che mette a servizio del Vangelo strumenti e mestieri di comunicazione per annunciare costantemente "la gioia di Gesù Cristo...".
Alberione focalizza nella persona di Gesù Cristo il contenuto dell'apostolato paolino che egli sintetizza con le parole dell'evangelista Luca (Lc 2,14) "Gloria a Dio e pace agli uomini"... Tale espressione evangelica diventa per Alberione una inesauribile matrice di ispirazione carismatica, da cui scaturiscono finalità, organizzazione, stile dell'opera apostolica e "stemma", oggi diremmo "logo" storico-istituzionale della vita e delle opere editoriali dei Paolini e delle Paoline.
Nella sua visione si stabilisce una corrispondenza perfetta tra Dio glorificato e umanità pacificata. Già Ireneo di Lione, nel suo volume Contro le eresie, commenta: ... il Verbo [di Dio] si è fatto dispensatore della grazia del Padre per l'utilità degli uomini, in favore dei quali ha ordinato tutta l'"economia" della salvezza, mostrando Dio agli uomini e presentando l'uomo a Dio... perché l'uomo non cadesse nel suo nulla... perché l'uomo vivente è gloria di Dio e vita dell'uomo è la visione di Dio. L'espressione, scultorea, riassume bene la relazione tra Dio Creatore e l'uomo pacificato, l'uomo sapiente, l'uomo "ben riuscito" che, in quanto creatura, riconosce la sua "via" dentro il disegno salvifico di Dio "dove tutto - insegna ancora Ireneo - è ordine e armonia e dove c'è armonia c'è anche tempo giusto, e dove c'è tempo giusto c'è anche beneficio". In altri termini l'uomo/umanità che riconosce la sua natura di "creatura" e vive in modo armonioso, filiale, il rapporto con il suo Creatore, è l'"uomo vivente", è "la gloria di Dio".
L'uomo pacificato, per eccellenza, si identifica con il volto della Sindone, dove le sofferenze della crocifissione, che includono le sofferenze umane di ogni genere, si ricompongono e restituiscono il volto di un uomo di pace, di un uomo che non è ricorso alla guerra per operare in positivo a beneficio dell'umanità, secondo il piano di salvezza voluto da Dio-Padre.
Purtroppo, di fronte allo scenario umano-sociale dei nostri giorni, il credente che si riconosce nell'insegnamento sopra richiamato, non fa fatica a pensare che non tutti gli uomini né tutte le donne sono "viventi", sono "gloria di Dio". I comportamenti individuali e collettivi fanno credere, a ragione, che l'umanità stia remando consapevolmente contro il suo rapporto vitale con Dio, stia spazzando via il posto di Dio dal cuore del singolo individuo e da quell'ordine etico che gestisce la vita umana e la vita sociale. Il risultato è che sulla terra e tra gli uomini non c'è la pace.
Da qui l'urgenza e l'importanza per noi Paoline, come ha insegnato Don Alberione, di avere cura dell'uomo e della donna contemporanei, di occuparci di loro perché da una parte si sviluppi la conoscenza del Nome del Signore e si estenda in tutte le latitudini - solo quando il Nome del Signore avrà raggiunto il cuore di tutti gli uomini ci sarà pace perché è detto in Isaia: «Il mio popolo conoscerà il mio nome» (Is 52,6); «Tutti i tuoi figli saranno discepoli del Signore e grande sarà la prosperità (benessere) dei tuoi figli» (Is 54,13); «Effetto della giustizia sarà la pace, frutto del diritto una perenne sicurezza» (Is 32,17); e perché dall'altra si sviluppi la conoscenza dell'umanità nella sua variegata realtà.
Nella terminologia di Don Alberione il binomio "Dio-Pace" è realizzato nella persona di Gesù Cristo Maestro Via Verità Vita; il binomio "Dio-umanità", "Gloria a Dio e pace agli uomini"..., si connota così come i due sostanziali battiti del cuore di ogni Paolina, che generano visione universale, creatività e passione apostolica nel mondo della comunicazione, oggi anche digitale.
Nel 1933 Don Alberione scrive: «... avremo due battiti soltanto: Gloria a Dio e pace agli uomini: vedremo l'abisso del nostro nulla e la imponente elevazione in Gesù Cristo. Il Cuore di Gesù sanerà nello Spirito Santo il nostro: dalla indifferenza, diffidenza, male inclinazioni, passioni scapestrate, sentimenti vani, aspirazioni umane».
Nel 1958 egli completa: «...Duplice fine: primo, la gloria di Dio; secondo, la pace degli uomini. [Ossia]: pace con Dio e pace fra [gli uomini] e pace nella coscienza. Se vogliamo entrare veramente nello spirito del Maestro Divino, nelle intenzioni per cui egli, il Figlio di Dio, si è incarnato, è venuto tra di noi, dobbiamo avere lo stesso programma di vita: primo, glorificare Iddio in Gesù Cristo, con Gesù Cristo; secondo, contribuire con l'apostolato alla missione del Figlio di Dio Incarnato, cioè: la pace fra gli uomini».
L'urgenza di far conoscere il Nome del Signore, base della giustizia e della pace, motiva la scelta di Don Alberione di utilizzare i mezzi di comunicazione sociale, dalla stampa al cinema, alla radio, TV, internet, come mezzi di apostolato, per la potenzialità che essi hanno di raccontare mostrando i contenuti del Vangelo, di estendere la comunicazione della gioia di Gesù Cristo fino ai confini del mondo, di velocizzare il messaggio che, oggi, supportato dalla nuova tecnologia digitale e dai social, può raggiungere in tempo reale gli utenti ovunque essi siano, favorendo tra loro dialogo, confronto, sostegno nella fede.
Come Paoline, traduciamo il "prenderci cura" degli uomini e delle donne, nostri contemporanei, attraverso un costante impegno editoriale per realizzare prodotti come libri, CD, DVD, musica, articoli, e percorsi di navigazione in internet che siano idonei a offrire stille di conoscenza, messaggi che aiutino a illuminare la mente di fronte alle impellenti domande esistenziali che ci preoccupano; che informino, facciano compagnia, facciano conoscere il Vangelo e l'insegnamento della Chiesa; che facciano conoscere l'esperienza cristiana e l'impegno di schiere di credenti che, senza far chiasso, sono a servizio di Dio e dell'umanità.
Che bellezza! Velocizzare parallelamente conoscenza del Nome del Signore e conoscenza dell''umanità attraverso il "racconto" della storia della salvezza nell'esperienza cristiana, di generazione in generazione, sempre concreta e attuale. In questo nostro tempo di conflitti e persecuzioni parlerei di testimonianza cristiana eroica...
(continua)
1. Due battiti nel cuore:"Dio e l'umanità!"
2. Una chiesa nata da un “voto” di riconoscenza
La visione di pace di Don Alberione è una serie di riflessioni, ispirate al pensiero del Fondatore della Famiglia Paolina, che si snoda in quattro tappe, di cui questo articolo, Due battiti nel cuore:"Dio e l'umanità!", costituisce la prima.