Siamo proprio fatti così?

Tra solidarietà e “La carità della verità”

Riflettiamo sui grandi fenomeni che stanno trasformando la società mondiale: emigrazione di massa con conseguenti situazioni di fame, povertà, morte. Di fronte al disorientamento su ogni fronte, si leva forte la voce di papa Francesco che richiama tutti alla solidarietà, al rispetto, all'accoglienza, e si consolida l'impegno missionario delle Paoline di "annunciare la misericordia di Dio".

Siamo proprio fatti così?

Nello scenario mondiale, come appare nel flusso della comunicazione mediale, cresce la confusione tra valori e pseudo valori, e la vertigine del tempo che scorre veloce e rumoroso e chi non sta al passo rimane indietro. Si tocca con mano quanto la società stia cambiando a livello globale-mondiale, e quanto sia difficile ricomporre il volto di un umanesimo più solidale e rispettoso, più corretto moralmente e autentico spiritualmente.

paoline capalbo editoriale solidarieta expo paolinamente 2 vDa una parte si estende a dismisura l'urlo acuto di una grandissima parte di umanità, dolente, senza pace, che ha negli occhi l'orrore della morte e vaga da una parte all'altra del mondo per sfuggire alle guerre, alla violenza programmata dalle "orde" di guerrieri senza volto, cinici e pervasivi, alla fame e povertà che abbrutiscono. Dall'altra, fortunatamente, avanza la speranza di un futuro di benessere per tutti. Una speranza a tratti pudica e a tratti manifesta, forte soprattutto quando è supportata da scienza, tecnologia e volontà politica, come cerca di convincere l'Expo. È giusto che gli Stati si rimbocchino le maniche, come si suol dire, e trovino insieme soluzioni di vita dignitosa per tutti i popoli della terra senza discriminazioni di sorta; trovino pane per tutti. Dignità, speranza, pane e lavoro per tutti, auspica papa Francesco.

«Bisogna essere coinvolti – sostiene papa Francesco – in un progetto enorme di solidarietà, nel rispetto di ogni uomo e donna, nel rispetto dell'ambiente. Questa è una grande sfida che Dio ci ha concesso, di non abusare dei frutti del giardino che ci ha concesso il Signore, ma che invece tutti possano godere dei suoi frutti. ... L'amore per condividere il pane, il nostro pane quotidiano, in pace e fraternità e che non manchi il pane e la dignità del lavoro ad ogni uomo e donna» (Videomessaggio all'Expo, 1° maggio 2015). 


Costruire una cultura di solidarietà?

Si può fare. Se Stati, Società civile, persone (uomini e donne) lavorano in sinergia, condividendo intenti, strategie, mezzi, e tanta gratuità. Il Volontariato, forza vincente nel nostro Paese, presenza preziosa in tutte le situazioni di crisi e calamità ambientali, può insegnare ad articolare meglio l'educazione civica e a far diventare "virale" il valore della solidarietà e della "com-passione" per il prossimo, a risvegliare l'attenzione per l'"umano".

Scrive Papa Francesco nella Misericordiae vultus, n. 15:
«È mio vivo desiderio che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporale e spirituale. ... Riscopriamo le opere di misericordia corporale: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti. E non dimentichiamo le opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti... Saremo giudicati: se avremo dato da mangiare a chi ha fame e da bere a chi ha sete. Se avremo accolto il forestiero e vestito chi è nudo. Se avremo avuto tempo per stare con chi è malato e prigioniero (cfr Mt 25,31-45). Ugualmente, ci sarà chiesto se avremo aiutato ad uscire dal dubbio che fa cadere nella paura e che spesso è fonte di solitudine; se saremo stati capaci di vincere l'ignoranza in cui vivono milioni di persone, soprattutto i bambini privati dell'aiuto necessario per essere riscattati dalla povertà; se saremo stati vicini a chi è solo e afflitto; se avremo perdonato chi ci offende e respinto ogni forma di rancore e di odio che porta alla violenza; se avremo avuto pazienza...; se, infine, avremo affidato al Signore nella preghiera i nostri fratelli e sorelle. In ognuno di questi "più piccoli" è presente Cristo stesso...»

Fare "La carità della verità"?

Sì. «La Chiesa - scrive papa Francesco - ha la missione di annunciare la misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo, che per mezzo suo deve raggiungere il cuore e la mente di ogni persona... Nel nostro tempo, in cui la Chiesa è impegnata nella nuova evangelizzazione, il tema della misericordia esige di essere riproposto con nuovo entusiasmo e con una rinnovata azione pastorale» (Misericordiae vultus, n.12).

Nell'ottica, infatti, della "rinnovata azione pastorale" si muovono le Paoline con le azioni concrete del loro lavoro apostolico. Ogni singolo prodotto (libro, cd, rivista, biglietto), infatti, realizzato nel contesto del progetto apostolico globale di servizio al Vangelo, visualizzato nei dettagli sul "portale paoline.it", ha l'intento esplicito e/o implicito di illuminare la mente e il cuore delle persone per accogliere interamente la "Verità" che è un nome, una persona: Gesù Cristo. Il solo che può colmare il vuoto del "non senso" nel cuore degli uomini e delle donne; il solo che può orientare e sostenere gli uomini e le donne che intendono scrivere la storia in cui si ritrova l'"uomo" perché si ritrova Dio creatore e salvatore e viceversa.
Dice Don Alberione: «... gli uomini van cercando la pace in tante maniere, con tanti mezzi, ma questa pace non c'è che in Dio, in Gesù Cristo, nel suo Vangelo. Solo quando viviamo secondo il Vangelo e solo se le nazioni si reggono secondo il principio del Vangelo troveranno la pace, pace che viene da Gesù Cristo e viene data a coloro che hanno buona volontà» (1952-53).

Don Alberione da sempre ha insegnato alle Paoline e ai Paolini a fare «La carità della verità»: «La vostra carità non sia tanto di pane quanto della Parola di Dio dato che "non di solo pane vive l'uomo"» (1935).
«... Dare la Verità. Questa è la più grande carità, perché è carità alla mente, all'anima, allo spirito, e l'uomo non è solo corpo, e chi nutre il corpo fa carità, ma chi nutre l'anima fa una carità più squisita...» (1955).

Per approfondire:

MISERICORDIAE VULTUS
Bolla di indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia
Papa Francesco

NAWAL
L'angelo dei profughi
Daniele Biella

UNA SPIGA PER KAHLIM
Chiara Valentina Segre


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