1. Estate d'autore

"Schiavitù"

«L'ingiustizia che si verifica in un luogo minaccia la giustizia che si verifica ovunque (Martin Luter King)». Inauguriamo una serie di percorsi proponendo alcune letture a tema, film e tanta musica. Ai nostri lettori chiediamo di avere uno sguardo di simpatia se le nostre scelte non tracceranno percorsi lineari, bensì percorsi coerenti ma a zig-zag...

Un'Estate d'autore

Un viaggio a temi costruito, dopo aver guardato in faccia i libri e aver scelto gli Autori, lasciandoci ispirare dalle diverse scritture e dai loro punti di vista su argomenti di attualità, consapevoli che la lettura, come l'ascolto di una canzone o la visione di un film, può diventare una provocazione per l'oggi.
estate autore ragazza legge libro pConfesso di non essere abituata a vivere questo genere di esperienze, normalmente le letture estive sono per me "escursioni solitarie" in territori perlopiù sconosciuti, poco frequentati nel corso dell'anno, per accostare autori e testi appena intravisti, adocchiati in libreria o tra le mani di un amico, oppure scelte casuali determinate da un titolo o da una copertina particolarmente evocativi. 
Niente di tutto questo accade quest'anno: i libri e gli altri prodotti li abbiamo già "visti" in libreria e sui social, recensiti sui giornali, presentati in diversi luoghi e contesti; ma  "vedere un libro" o averne sentito parlare non coincide con "l'atto di leggere", come vedere il trailer di un film non significa aver visto il film, o ascoltare distrattamente una canzone alla radio non coincide con l'averla compresa appieno. 

Semplicemente questo: l'atto di leggere fa la differenza e stabilisce un terreno d'incontro tra chi ha scritto un testo e i suoi potenziali lettori. Il ciclo di vita di un libro trova il suo compimento solo quando finisce tra le mani di lettori che non solo lo acquistano, bensì decidono di leggerlo. È questa decisione che fa esistere un testo per quello che è, ed è proprio in quel momento che l'Autore e la sua scrittura, la sua sensibilità e il suo punto di vista possono determinare un incontro.
Parlo di libri e di lettura per deformazione professionale, sono una libraia "appassionata", ma quello che dico applicatelo anche al cinema e alla musica e vedrete che il discorso fila.

I libri e gli altri prodotti scelti per il nostro percorso estivo sono stati selezionati da noi dello store Paoline e individuati nel catalogo o tra le novità dell'Editore; i libri e gli autori conducono a evidenziare tematiche su cui vale la pena riflettere e sostare insieme per raggiungere il nostro obbiettivo: vivere insieme un'Estate d'autore davvero unica. Il mio ruolo in questi percorsi sarà davvero marginale, individuerò brevi passaggi dai vari testi che possano incuriosirvi e portarvi ad un approfondimento personale; se ci riuscirò, la mia e la vostra estate saranno contrassegnate dalla presenza di autori e testi che ci porteranno a vivere un'esperienza comune.

I film e i CD musicali suggeriti, sono stati selezionati per le assonanze con le letture proposte, introducendo nei percorsi una nota di leggerezza, e offrono ulteriori prospettive per accostarsi in maniera più ampia e del tutto libera e creativa alle singole tematiche. Possono diventare anche il punto di partenza da cui avviare la riflessione.

Schiavitù: essere profugo - essere schiavo

Inauguriamo il nostro primo percorso estivo con Maria Tatsos, italiana di origine greca, che con i suoi due libri racconta vicende storiche passate e recenti poco note al grande pubblico. La prima storia ha connotazioni biografiche (la protagonista è la nonna della scrittrice), mentre la seconda racconta di Biram Dah Abeid e del suo movimento IRA Mauritanie che, da oltre un decennio, combattono pacificamente per porre fine alla schiavitù nel loro paese, la Mauritania.

L'essere profugo
Con La ragazza del Mar Nero. La tragedia dei greci del Ponto, Maria Tatsos, scrive un romanzo storico per ricordare la storia della sua famiglia e del suo popolo. La vicenda di Eratò è emblematica della tragedia vissuta da molte famiglie greche del Ponto che, nel 1923, raggiunsero la Grecia come profughi. Il Paese ellenico ne accolse 1 milione e 200 mila.

Così racconta nel libro l'Autrice:

Cent'anni fa circa, la mia famiglia, greca del Ponto e cristiana, fu cacciata dalla nascente Repubblica di Turchia: non c'era spazio per chi era diverso, per chi aveva un credo religioso differente in uno stato che i nazionalisti volevano omogeneo dal punto di vista della fede.
Come tutti i Greci del Ponto, anche i miei nonni consideravano l'ospitalità un dovere sacro. Ospitare qualcuno era considerato un'azione meritevole. Da un giorno all'altro, questa gente fu cacciata dalla Turchia, perdendo tutto. Chi sopravvisse diventò un profugo, povero e disperato come i fuggiaschi che oggi vediamo scappare dalla guerra.
La ragazza del mar nero - paolineGiunti in Grecia, gli esuli si rimboccarono le maniche, contribuendo alla crescita e al benessere della terra che li aveva accolti. Seppero guardare al futuro, senza mai dimenticare il passato e le loro radici, talvolta stendendo un velo di vergogna o di dolore sulle sofferenze patite.

Spero che questo racconto contribuisca a far conoscere la vita dei greci del Ponto, una minoranza dell'Impero ottomano poco nota al di fuori dei confini ellenici, la loro tragedia di profughi e perseguitati, ma anche la storia e la vita di un popolo laborioso e felice prima della cacciata dalle loro terre.

Mentre l'Europa litiga su come affrontare l'emergenza di chi si allontana da terre dilaniate da conflitti, diverse isole greche, ieri come oggi, sono diventate la porta d'ingresso nel nostro continente per migliaia di disperati. 
Canta Paolo Auricchio in Al di là del mare (Liberi, Paoline 2001): "E si farà questa casa nuova / dove un posto trova chi non vincerà, / e nascerà questa storia nuova / che non lascia fuori chi non correrà...".


L'essere schiavo
Paragonato a Nelson Mandela, a Martin Luther King, a Gandhi, per la sua lotta pacifica a favore degli schiavi del suo paese, la Mauritania, Biram Dah Abeid nel libro Mai più schiavi, sempre della Tatsos, risponde: «Preferisco essere solo Biram».

Nel testo leggiamo:Mai più schiavi - paoline

Sono un fautore del cambiamento, non voglio eliminare chi non la pensa come me, ma apprezzo quando si riesce a ragionare insieme per giungere a comprendere i propri errori.
La schiavitù non è cronaca dell'Ottocento, ma viva attualità, realtà quotidiana di un Paese, la Mauritania, nel quale, sebbene la schiavitù sia stata ufficialmente abolita nel 1981, un numero difficilmente quantificabile di neri è vittima di svariate forme di asservimento da parte della popolazione arabo-berbera. Con il tacito consenso delle autorità politiche e religiose.
Perché se sei nero e basta, nella società mauritana non vali niente. Gli unici che contano sono gli arabo-berberi e vantare un legame con loro, anche se sono padroni che ti sfruttano, ti attribuisce valore agli occhi del mondo.
Sono queste le catene mentali dalle quali chi è stato schiavo in Mauritania non riesce a liberarsi. È questo il sistema che più tardi attraverso IRA Mauritania, Biram cercherà di distruggere, restituendo agli "haratin" l'orgoglio di definirsi tali, la forza di parlare di se stessi e della schiavitù senza vergogna e senza sentirsi in posizione di debolezza.

Louisiana: un uomo libero fatto progioniero
Il libro 12 anni schiavo, pubblicato nel 1853, è il racconto autobiografico di Solomon Northup. Il film12 anni schiavo di Steve McQueen, è l'adattamento dell'omonimo romanzo biografico e racconta l'incredibile storia di Solomon Northup uomo di colore, musicista, che viene ingannato, rapito e venduto come schiavo a un coltivatore di cotone in Louisiana. Il film ripercorre i 12 anni durante i quali l'uomo, nato e vissuto libero, deve dimenticare tutto di sé, della sua vita e della sua famiglia, sperimentando la sottomissione, lo sfruttamento, la violenza e la crudeltà degli uomini. L'incontro con Bass, abolizionista canadese, metterà fine al suo incubo.

Per concludere

Facciamo nostre tre affermazioni preziose:

  • L'ospitalità è un dovere sacro.
  • Essere fautori del cambiamento, non significa eliminare chi non la pensa come me (Biram Dah Abeid)
  • Tutti i dolori del mondo / parlano a chi vuole a scoltare; / battono il tempo, scavano il cuore, / guidano gli occhi di chi vuole imparare (Paolo Auricchio - Tutti i dolori del mondo, in Liberi).


Nel XXI secolo è tempo ormai di convincersi che minoranze, differenze etniche, religiose e linguistiche, non sono soltanto valori inalienabili e inviolabili delle persone e dei popoli, bensì "ricchezze" da promuovere, proteggere, preservare e rispettare per costruire un mondo dove le differenze siano alla base di uno stare insieme libero e fraterno.

 

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La ragazza del Mar Nero
La tragedia dei greci del Ponto

Una pagina di storia europea del Novecento, lasciata in ombra: la persecuzione dei greci del Ponto; un unicum nel panorama editoriale italiano.

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Mai più schiavi -paoline

Mai più schiavi
Biram Dah Abeid e la lotta pacifica per i diritti umani 

Biram Dah Abeid, il Mandela della Mauritania, è stato più volte in carcere per il suo impegno contro la schiavitù, abolita in Mauritania nel 1981 sulla carta, ma tutt'ora viva e protetta da una rete di connivenze e complicità. Un coraggioso impegno di civiltà.

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12 anni schiavo
La straordinaria storia vera di Solomon Northup

Il film s'ispira alla storia vera di Solomon Northup, talentuoso violinista di colore, uomo libero che, ingannato da due falsi agenti di spettacolo verrà rapito e portato in Louisiana dove rimarrà in schiavitù per 12 anni.

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Liberi
Paolo Auricchio

Canzoni d'autore: un viaggio dall'inquietudine alla libertà in senso cristiano, umano ed esistenziale.

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