Terzo appuntamento con la nostra rubrica "L'angolo del libraio". La parola a sr Gloria Angelini, Figlia di San Paolo, Responsabile della libreria Paoline di Bologna.
«Noi siamo abituati alle chiacchiere, ai pettegolezzi. Ma quante volte le nostre comunità, anche la nostra famiglia, sono un inferno dove si gestisce questa criminalità di uccidere il fratello e la sorella con la lingua?» ... «Su questo punto, non c'è posto per le sfumature: se parli male del fratello uccidi il fratello. E, ogni volta che facciamo questo, imitiamo il gesto di Caino, il primo omicida» (Papa Francesco).
Papa Francesco torna continuamente e con forza sul peccato del pettegolezzo, forse perché è il più diffuso e, insieme, il più difficile da combattere. Per questo ritengo le sue parole particolarmente adatte ad introdurci al terzo appuntamento dell'Angolo del libraio.
Il volume di cui voglio condividere con voi alcune sollecitazioni e provocazioni, infatti, è: Il pettegolezzo. Tra malizia e superficialità (Paoline), di Leoluca Pasqua.
Che cos'è il pettegolezzo? Quali ne sono le cause, le dinamiche, le conseguenze procurate? Si può guarire dal pettegolezzo per contribuire a risanare la nostra "società pettegola"?
Sono questi gli interrogativi intorno ai quali l'autore del testo costruisce il percorso di riflessione e verifica in cui veniamo coinvolti: chi di noi può dirsi esente dal "brusio del pettegolo?". Chi di noi, guardando con onestà la propria vita, può non riconoscere quanto il pettegolezzo sia fortemente radicato nei nostri modi di esprimerci e quanto male possano generare le parole che tante volte pronunciamo a sproposito? Probabilmente, nessuno.
Sfogliando le pagine di questo troviamo subito una conferma a tutto questo. Vi invito a soffermarvi, in modo particolare, sul capitolo 4. Scorrendo quelle pagine ho fatto delle scoperte interessanti in merito alla Bibbia e al tema del pettegolezzo. Provate a ricercare i verbi e i sostantivi più usati dagli autori sacri per individuarlo e, vi assicuro, sarà interessante.
Esistono rimedi al pettegolezzo?
Anche se il pettegolezzo è fortemente radicato in noi, tuttavia, sembra non essere proprio un male incurabile. L'Autore ci suggerisce alcune medicine per una terapia che può funzionare: la prudenza, il depotenziamento delle voci messe in giro, il giusto silenzio, la via della correzione, lo stare fuori dal compromesso, lo stile della misericordia...
E buona medicina per ognuno di noi ritengo possa essere anche l'antologia finale di brani scelti sul tema dei quali mi piace condividere con voi alcune perle rimandandovi alla lettura del testo integrale da cui sono tratte come proposto dall'Autore nel libro:
«Trattieni la tua lingua dal male. Non dire bugie, non denigrare nessuno. Non testimoniare il falso. Considera come ti sdegni se uno parla male di te...» (Agostino d'Ippona).
«Se si riuscisse a togliere la maldicenza dal mondo, sparirebbero gran parte dei peccati e la cattiveria» (Francesco di Sales).
«La parola che ci sfugge così facilmente di bocca e che prendiamo tanto alla leggera, dimostra che non rispettiamo il prossimo, che ci sentiamo superiori e stimiamo la nostra vita più della sua. Questa parola è un colpo inferto al fratello, un tiro al suo cuore» (Dietrich Bonhoeffer).
Il testo analizza i danni dovuti a un uso superficiale – e talvolta cattivo – della parola; aiuta a misurarne le conseguenze e ricorda gli insegnamenti della Scrittura a tal proposito. Propone inoltre un percorso di ascesi e... "risurrezione".