Premio Paoline ONLUS a Beppe Fiorello

Raccontare storie di impegno civile e spirituale

Cosa significa per un famoso attore e produttore cinematografico narrare storie di speranza? Lo abbiamo chiesto a Beppe Fiorello, commosso per il riconoscimento ricevuto dall'Associazione Comunicazione e Cultura Paoline Onlus.

La splendida cornice della Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo a Roma ha accolto i partecipanti dell'incontro: Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo (15 maggio 2017), organizzato dall'Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Roma con Paoline Onlus e con il patrocinio della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede.

Nel suo saluto introduttivo don Walter Insero, direttore dell'Ufficio CS del Vicariato, ha invitato i presenti a rivolgere lo sguardo all'installazione artistica "Nome e cognome" di Gianni Dessì, sospesa all'interno della Chiesa, richiamando l'importanza dell'arte come la forma più nobile di comunicazione.

Il moderatore dell'incontro, Vincenzo Corrado, Direttore dell'Agenzia SIR, ha sottolineato alcuni passaggi del Messaggio per la 51a GMCS, rilevando la novità dell'impostazione data da papa Francesco attraverso le immagini della "macina del mulino" come metafora del lavoro della mente umana e della produzione di informazioni e delle lenti degli occhiali, che danno forma al nostro modo di vedere la realtà.

L'appello del pontefice a "spezzare il circolo vizioso dell'angoscia e arginare la spirale della paura, frutto dell'abitudine a fissare l'attenzione sulle cattive notizie", è stato lo spunto per aprire un vivace dibattito con due personalità di spicco del mondo dell'informazione italiana: Monica Maggioni, presidente della Rai, e Mario Calabresi, direttore del quotidiano La Repubblica.

E' possibile un'informazione alternativa?

Premio Paoline Comunicazione - RelatoriLa risposta della Maggioni è stata decisa e positiva: "Le notizie negative ci sono, il male esiste e fa parte della storia dell'uomo: raccontare il dolore non vuol dire tuttavia privarsi della possibilità di avere uno sguardo con cui si costruisce, cioè porsi di fronte alla problematicità della realtà, cercare di capire cosa si può fare, quali soluzioni possono esserci". L'esempio concreto può essere la narrazione di esperienze di profughi da Aleppo in Siria, o da altre situazioni dolorose in terre di conflitto, di cui è stata testimone nel suo impegno di giornalista.

Secondo Calabresi, però, pensare di curare il pessimismo di oggi con le buone notizie è una strada sbagliata. Occorre: "farsi carico del malessere che c'è, senza negarlo, ma riconoscendolo e cercando di trovare delle soluzioni, spiegando contesti e dando risposte". Le soluzioni non sono solo responsabilità dei giornalisti, però, né soltanto dei professionisti della comunicazione:" Tutti oggi siamo comunicatori. Chiunque, con uno smartphone, può mettere in circolo immagini di violenza, ad esempio attraverso le dirette online di Facebook". Occorre quindi avere sempre, da parte di tutti "un grande senso di responsabilità quando si maneggiano gli strumenti della comunicazione e capire dove è il limite".

Da parte sua mons. Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, ha ricordato che prima di tutto, prima ancora di essere un fenomeno tecnologico, la comunicazione è un fatto umano e i drammi umani possono e debbono essere narrati: il mondo, infatti, è fatto di bene e male, luci ed ombre, grazia e peccato. Ma in quale modo? Facendo appunto emergere la carica di umanità che si manifesta attraverso le storie di persone ferite, anche con ferite profonde, ma in modo da individuare sempre orizzonti e cammini di speranza, anche dove il punto di partenza è una tragedia, come può essere l'esperienza dell'emigrazione.


Storie di speranza

Premio Paoline comunicazione a Peppe FiorelloAl termine dell'incontro, Beppe Fiorello, noto attore e produttore cinematografico, ha ricevuto dalla Presidente di Paoline Onlus il Premio Paoline Comunicazione e Cultura 2017, dopo che sr Teresa Braccio ne ha letto la motivazione:

Nel cinema ha saputo dar voce alle figure di grandi cittadini del nostro tempo,
uomini comuni che hanno vissuto una forte responsabilità civile e religiosa.
«Ogni nuovo dramma che accade nella storia del mondo
diventa anche scenario di una possibile buona notizia,
dal momento che l'amore riesce sempre a trovare la strada della prossimità
e a suscitare cuori capaci di commuoversi,
volti capaci di non abbattersi, mani pronte a costruire».

"Questo riconoscimento per me è motivo di grande orgoglio" ha detto Beppe Fiorello nel suo ringraziamento.
Alla domanda come comunicare speranza e fiducia attraverso il cinema, la sua risposta è stata:"Dò carne e ossa alle parole, trasformo le notizie in personaggi. Osservo la realtà e le notizie per trasformarle, dando un volto, una voce, una personalità, e assumendomi una grande responsabilità. Solitamente i miei eroi non vincono, ma lasciano dietro di sé scie luminose. Continuerò a raccontare storie che ci riguardano e che possano dare una visione migliore della vita".

Fotogallery

Premio Paoline Comunicazione e Cultura 2017

Storia del PREMIO "PAOLINE COMUNICAZIONE E CULTURA"

Il Premio viene assegnato dall'Associazione Comunicazione e Cultura Paoline ONLUS con cadenza annuale, a quegli operatori dei media, registi, giornalisti, scrittori, artisti, cantanti, sacerdoti, o associazioni culturali che si segnalano per aver dato la migliore espressione concreta, con un'opera o una attività, al Messaggio del Papa per la Giornata delle Comunicazioni Sociali. L'evento è inserito nelle iniziative della Settimana della Comunicazione, realizzata a livello nazionale dalle Paoline e Paolini. Attualmente sono stati asseganti 12 Premi:

- 2006  40a GMCS:
I media: rete di comunicazione, comunione e cooperazione. 
Il Premio viene attribuito al film "Il grande silenzio", del regista Philip Groning; un film che apre il sipario sul mondo di preghiera e di silenzio della Grande Chartreuse.

- 2007  41a GMCS:
I bambini e i mezzi di comunicazione: una sfida per l'educazione. 
A Telefono Azzurro nel 20° anno di impegno per la difesa dei diritti dell'infanzia e lo studio degli effetti dei media sui bambini e adolescenti.

- 2008  42a GMCS:
I mezzi di comunicazione sociale: al bivio fra protagonismo e servizio. Cercare la Verità per condividerla.
Alla memoria della giornalista Ilaria Alpi che nei suoi servizi si è impegnata a cercare, svelare e condividere sempre la verità.

- 2009  43a GMCS:
Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia.
All'Associazione Meter Onlus di don Fortunato Di Noto, per il costante impegno, attraverso le nuove tecnologie, a favore dei piccoli e dei deboli nella Chiesa e nella società.

- 2010  44a GMCS:
Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale:i nuovi media al servizio della Parola.
A Padre Raniero Cantalamessa per il costante impegno pastorale esercitato nel mondo dei Media a servizio della Parola.

- 2011  45a GMCS:
Verità, annuncio e autenticità di vita nell'era digitale.
All'Unione Cattolica Stampa Italiana come riconoscimento per la "missione" a favore della deontologia e dell'etica dei comunicatori.

- 2012  46a GMCS:
Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione.
A
 don Fabio Rosini, biblista, Direttore del Servizio per le Vocazioni in Vicariato di Roma, per il costante impegno esercitato a servizio della Parola.

- 2013  47a GMCS:
Reti Sociali: porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione.
A padre Antonio Spadaro, sj, direttore de "La Civiltà Cattolica", per il suo costante impegno nella ricerca teologica esercitata nel mondo della comunicazione a servizio della Verità e della Fede.

- 2014  48a GMCS:
Comunicazione al servizio di un'autentica cultura dell'incontro.
A Mons. Giancarlo Maria Bregantini, Arcivescovo di Campobasso – Bojano, per la capacità di «sapersi inserire nel dialogo con gli uomini e le donne di oggi condividendo il senso di solidarietà e il desiderio di lottare per i diritti umani
contro la logica dello «scarto».

- 2015  49a GMCS:
Comunicare la famiglia: ambiente privilegiato dell'incontro nella gratuità dell'amore. 
A Chiara Corbella Petrillo, Enrico e Francesco, per aver fatto della loro famiglia una luogo di comunicazione come benedizione attraverso la fede.  

- 2016 50a GMCS:
Comunicazione e misericordia: un incontro fecondo.
A p. Marko Ivan Rupnik, per aver saputo rinnovare la tradizione dell'arte sacra, facendo parlare la pietra e il colore, l'Occidente e l'Oriente e realizzato il Logo e del Motto del Giubileo della Misericordia. 

- 2017  51a GMCS:
«Non temere, perché io sono con te» (Is 43,5). Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo. 
A Beppe Fiorello, perché nel cinema ha saputo dar voce alle figure di grandi cittadini del nostro tempo, uomini comuni che hanno vissuto una forte responsabilità civile e religiosa.  


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