Sempre oltre!

Gennaio e febbraio 2024 hanno portato una ventata particolarmente frizzante in casa Figlie di San Paolo… in casa come negli spazi digitali, negli ambienti editoriali, lì dove la nostra vita si fa quotidianamente missione. L’atmosfera è quella che si respira quando si preparano eventi importanti. Vi chiedete cosa mai potrà succedere… Forse nulla di eclatante, ma forse no.

Era il 5 febbraio 1994 quando Paoline rese pubblico il nuovo marchio che da quel giorno in poi avrebbe connotato libri, produzioni musicali, immagini, riviste, librerie di una delle Case Editrici cattoliche che aveva segnato il rinnovamento della Chiesa nel ’900. Nel 1994 Paoline poteva posizionarsi di fronte al futuro con una preziosa memoria storica. Quel marchio si presentava quale sintesi e simbolo di generazioni di donne appassionate del Vangelo e dell’umanità che in tutti i continenti, dal 1915, inventavano instancabilmente modi perché l’evangelizzazione fosse sempre più nuova, rinnovata, efficace. Quel marchio raccoglieva la speciale eredità consegnatale dal precedente “Edizioni Paoline” che vedeva schierate all’unisono, anche negli anni del Concilio, le due case editrici cattoliche (al femminile e al maschile) legate alla Famiglia Paolina e alla profetica visione di don Giacomo Alberione. Figlie di San Paolo e Paolini, attraverso pubblicazioni, librerie, animazione nei territori, promozione, formazione, cinema, musica, avevano permesso al Vangelo, alla Catechesi, alla cultura cattolica e cristiana di andare oltre i confini del campo ecclesialmente seminato e del sicuro e conosciuto ovile.

Sono trascorsi 30 anni da quel marchio ormai riconoscibile nell’immaginario comune, ma ne sono trascorsi oltre 40 dall’apertura della nostra Casa editrice a Milano. Ne sono trascorsi 60 dalla prima copia della nostra rivista Catechisti parrocchiali e 70 dalla produzione dei primi prodotti musicali. Sono trascorsi ben 72 anni dal giorno in cui il nostro fondatore, don Giacomo Alberione, radunò alcune Figlie di San Paolo a Grottaferrata (Roma) per iniziare con loro la “casa delle scrittrici”, quel luogo speciale, anche se ordinario, in cui donne consacrate, mettendo al centro l’evangelizzazione, avrebbero dovuto studiare e creare perché il Vangelo potesse arrivare a tutti. E sono trascorsi 93 anni da quel primo numero di Famiglia Cristiana, 12 pagine in tutto, scritte proprio da giovanissime, e direi temerarie, Figlie di San Paolo.
Abbiamo attraversato un secolo, e quello che anche questo restyling conferma è una nostra prerogativa da sempre: protese in avanti, capaci di spingerci sempre oltre, consapevoli di dover contare non il già fatto ma ciò che manca, nel nostro DNA c’è innovazione, non per paura di restare indietro, ma perché chiamate a essere sentinelle, come l’apostolo Paolo, di un Risorto che penetra le culture, scalza le logiche di dominio e privilegio e semina vita nella complessità delle esistenze. Innovazione: non perché amanti del nuovo, ma perché preoccupate di parlare alle donne e agli uomini di oggi con i linguaggi di oggi, di incontrarli in quei luoghi che essi stessi abitano e in cui crescono. Innovazione, perché in gioco c’è molto: c’è la visione di un Dio, quello del Vangelo, che può sollevare, far risorgere, dare autenticità e pienezza a ogni singola vita, a ogni singola persona, a ogni cultura; c’è la comprensione di un “Oltre” che inquieta, scomoda, trasforma, riempie.

Oggi il nuovo marchio editoriale, più lineare ed essenziale, ci riconsegna una promessa con un duplice volto. Da una parte ci ricorda di essere figlie di una promessa, una promessa fatta a noi da Dio per il mondo: siamo benedette perché chiamate ad avere il cuore del nostro stesso padre, san Paolo; perché mandate a essere Apostole di Gesù Cristo (e quindi del Vangelo) nel mondo della comunicazione; perché interpellate da un’umanità che cerca instancabilmente l’acqua zampillante di una felicità possibile, di un qualcosa (o Qualcuno) che possa dare senso a ogni vivere.
Dall’altra parte c’è la promessa che come Paoline siamo chiamate a pronunciare e a vivere ogni giorno a vostro favore. A favore di te che leggi, che cerchi, che incroci le nostre strade, i nostri prodotti editoriali, le nostre librerie, i nostri spazi digitali: è la promessa di una presenza che pur di farsi annuncio di una vita possibile e autentica vuole andare oltre, sempre un po’ più oltre…
Oltre il già raggiunto;
oltre ogni difficoltà;
oltre povertà e miserie umane;
oltre l’impotenza di certi giorni;
oltre il progettato;
oltre ciò che in questo momento siamo e possiamo…

Sempre oltre per abitare con voi questo tempo, così sfidante e complesso, così contraddittorio e preoccupante, barcollante nel presente eppur ricco di germogli, carico di bene, assetato di futuro.
Paoline: mondo blu, come il cielo (o l’atmosfera) nel quale si incrociano invisibili reti di comunicazione, e P rossa come la passione che ci spinge oltre ogni oltre, sempre un po’ più in là; oltre noi stesse per essere davvero ciò per cui siamo nate.


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