Sul tuo cammino splenderà la luce

S. Natale 2022

«Nella notte santissima in cui la Vergine Maria diede al mondo il Salvatore» (Preghiera eucaristica III) si realizzano tutte le promesse di Dio, precipitano tutte le profezie, trovano compimento tutte le attese dell’umanità.

Questa notte scopriamo un Dio che entra nella storia dell’uomo: quanto sono precise le indicazioni cronologiche che ci consegna il Vangelo di Luca! La nascita di Gesù non è una favola per bambini, non comincia con «C’era una volta...». Gesù nasce in un «qui» e in un «ora» ben precisi, perché ogni «qui» e «ora» dell’uomo fossero abitati dalla sua presenza. Per sempre. E per insegnarci che la storia, per noi uomini, è il luogo dell’incontro con lui: non lo incontreremo mai se continuiamo a cercarlo prendendo le distanze dal mondo e dalla sua cronaca. Piuttosto, amiamolo questo mondo, con simpatia, abitiamo la sua storia, condividiamo il suo cammino. Se come Chiesa ci presenteremo al Signore senza il mondo, Gesù non ci aprirà le porte! […]

Questa notte scopriamo un Dio che viene alla luce, che sceglie la luce contro il potere delle tenebre. I pastori furono avvolti di luce: è il primo grande segno del Natale. Siamo chiamati a essere i figli della luce, gli illuminati (come venivano chiamati, nella Chiesa antica, i neo-battezzati). Quel Bambino ci chiama a non stare mai dalla parte delle tenebre, del peccato, del sotterfugio, delle strutture di morte, delle logiche economiche perverse che schiacciano e mortificano la dignità degli uomini. La notte come luogo del male è stata annullata: la luce rifulge! Se come Chiesa non siamo pronti a fare luce anche sul buio di alcune parti della nostra storia e a chiederne semplicemente e umilmente perdono a Dio e agli uomini, non saremo veramente segno e strumento di colui che è «Luce delle genti».

E, infine, questa notte scopriamo un Dio che porta la pace sulla terra agli uomini che egli ama. «Che cosa è la pace? È un cumulo di beni. È la somma delle ricchezze più grandi di cui un popolo o un individuo possa godere. Pace è giustizia, libertà, dialogo, crescita, uguaglianza», ha detto don Tonino Bello. E la Chiesa del «Principe della pace» diventi pellegrina di pace, operatrice di pace, testimone di pace: pena la sua insignificanza e il tradimento del Natale.
Ci aiuti colei che gettò il primo sguardo d’amore su quel Bambino e se ne prese cura: lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia. Maria, madre di Gesù, prenditi cura anche di noi!

Ci uniamo a queste bellissime parole di don Sandro Ramirez, tratte da Ascolta! La parola ti fa Chiesa (Paoline, pp. 36-38), per augurare ad ognuno di voi che ci seguite e alle vostre famiglie un Natale luminoso, ricco di pace e amore. Il piccolo Bambino benedica la vostra vita e i vostri progetti di bene.

Buon Natale!!


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