Testimoni delle meraviglie di Dio

Il 27 aprile 2015 ricorre il dodicesimo anniversario della beatificazione di Don Giacomo Alberione: un'occasione preziosa per riscoprire la figura e la spiritualità di questo grande personaggio del XX secolo.

«Don Giacomo Alberione Beato! Il sogno di tanti figli e figlie, sparsi in ogni angolo del mondo, si è tramutato in gioiosa realtà» (Don Alberione Beato, Società San Paolo, Roma 2004, p. 5). Poche parole, che rendono il clima di grande festa di quella domenica in albis o della Divina misericordia di dodici anni fa, il 27 aprile 2003. Giornata di grazia, in cui Giovanni Paolo II, oggi santo, proclamava beato Don Giacomo Alberione, fondatore della Famiglia Paolina.

«Nella seconda Domenica di Pasqua il Signore risorto ci fa scorgere nella vita esemplare dei nostri fratelli e sorelle proclamati beati le nuove meraviglie del suo amore misericordioso». Così recitava la Notificazione che aveva preceduto la cerimonia di beatificazione. In quella giornata, come Famiglia Paolina radunata attorno al Papa, abbiamo sperimentato «le nuove meraviglie dell'amore misericordioso» di Dio, che porta a compimento quanto ha iniziato nei suoi servi. Gioia condivisa, con e nella Chiesa, insieme ai tanti figli e figlie spirituali di altri cinque Servi di Dio beatificati quello stesso giorno.


Cristo al centro della vita

Una scelta di vita, quella di Don Alberione, orientata totalmente a Dio: «Tutto l'uomo in Gesù Cristo, per un totale amore a Dio: intelligenza, volontà, cuore, forze fisiche. Tutto: natura, grazia, vocazione, per l'apostolato. Carro che corre poggiato sulle quattro ruote: santità, studio, apostolato, povertà» (AD 100). Don Alberione, con dedizione e determinazione, ha perseguito l'ideale sommo della santità, ma quella santità particolare che è dato di "realizzare" esercitando l'apostolato della comunicazione: annunciare la buona notizia del Vangelo e "di tutto parlare cristianamente" usando i mezzi più celeri ed efficaci.

Egli ci ha testimoniato in ogni momento della sua lunga esistenza la centralità di Cristo Maestro Via Verità e Vita, luce attorno a cui far convergere ogni dimensione della natura umana. "Tutto" finalizzato a Cristo, "tutto" assume potenzialità nuove nella luce di Cristo e del suo Vangelo. "Tutto" l'umano e lo spirituale messo a servizio dell'evangelizzazione.

Santità e apostolato

La santità è la prima ruota del "carro paolino", immagine che sintetizza la proposta pedagogica alberioniana. La santità da sola non è sufficiente a far procedere il cammino del paolino, ma è essenziale perché come annunciatore del Vangelo si mantenga sulla strada indicata da Dio e l'impegno quotidiano di comunicare la buona notizia del Vangelo sia apostolato.

Una santità che si nutre attingendo forza e motivazione alla sorgente, come sottolinea Don Alberione nel testo Ut perfectus sit homo Dei: «Così è nata dal Tabernacolo la Famiglia Paolina, così si alimenta, così vive, così opera, così si santifica. Dalla Messa, dalla Comunione, dalla Visita Eucaristica, tutto: santità e apostolato» . Santità e apostolato insieme sono le due colonne su cui si basa la spiritualità dell'alleanza, resa per la Famiglia Paolina esperienza di preghiera nel Patto o Segreto di riuscita.

Don Alberione ci ha tracciato la via della santità paolina. A noi tocca seguirlo, chiedendo al Signore con fede ancora oggi che «i due terzi del suo spirito siano su di noi» (cfr. 2Re 2,9), affinché possiamo essere fedeli interpreti della sua intuizione carismatica e testimoni credibili, nella Chiesa per il mondo, svolgendo il ministero con umiltà e fede. Il nostro orizzonte è quello di san Paolo, che Don Alberione indicava «come padre, maestro, esemplare, fondatore» (AD 2); dall'Apostolo delle Genti, infatti, impariamo a lasciar vivere in noi Cristo e a irradiarlo attraverso «l'apostolato delle edizioni e della parola»; a sentire con la Chiesa e a «farci tutto a tutti» per annunciare fino ai confini del mondo la buona notizia del Vangelo.

Il miracolo riconosciuto dalla Chiesa per la beatificazione di Don Giacomo Alberione è avvenuto il 20 maggio 1989 a favore di Maria Librada González Rodríguez, messicana, membro dell'Istituto secolare Maria Santissima Annunziata (Annunziatine), fondato dallo stesso Don Alberione nel 1958 (riconosciuto nel 1960).

Dodici anni dopo... i membri della Famiglia Paolina, testimoni delle meraviglie che Dio ha compiuto e compie attraverso Don Giacomo Alberione, pregano il Signore e Maestro affinché glorifichi nella Chiesa questo apostolo dell'evangelizzazione concedendo per sua intercessione un nuovo miracolo, richiesto per la canonizzazione.


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