L’unico nemico è la guerra. Nemica del futuro, nemica dei popoli, nemica dell’umanità. Noi Paoline ci associamo alle voci che chiedono pace e provano a costruirla.
Invochiamo oggi più che mai pace: per l’Ucraina, per il suo popolo ferito, per quella terra segnata in modo devastante dalla morte.
Pace! Perché il futuro ricominci a pulsare negli occhi dei bambini in fuga sui confini, nelle lacrime di quei padri, soldati orfani di famiglia, nel cuore dei piccoli malati oncologici dentro il bunker di un ospedale.
Pace! Perché nessun nemico è più grande di una guerra, di ogni guerra, ovunque sia combattuta.
Pace! Sull’Ucraina e su tutti gli altri popoli in guerra, lungo ogni confine imbrattato di morte, tra ogni popolo la cui fraternità è calpestata.
L’#uniconemicoèlaguerra! Facciamo nostro l’hashtag rilanciato dai giovani di Rondine, giovani italiani e di tutto il mondo, giovani ucraini e russi insieme, giovani che quotidianamente sono dalla parte della pace, di chi se ne fa costruttore con scelte di fraternità e condivisione, di umanità e incontro, di partecipazione e dialogo.
L’unico nemico, anche in questo momento, è la logica del nemico che ci vive dentro e che fa capolino in ogni singolo istante. L’unico nemico contro cui schierarci è quella convinzione interiore che ci autorizza a dividere il mondo tra giusti e ingiusti, tra popoli vittime e popoli persecutori, tra culture amiche e culture nemiche.
La guerra può essere vinta solo dalla cultura dell’incontro, dalla cui parte dobbiamo sempre schierarci e che solo lentamente possiamo costruire nelle coscienze. La pace è costruita dalla condivisione del dolore, della fragilità, e dalla volontà di trasformare il confine che mi separa dall’altro in una soglia che entrambi possiamo attraversare, gli uni avvicinandoci agli altri.
L’#uniconemicoèlaguerra! E contro questo nemico vogliamo schierarci: diamo voce alle voci ucraine ferite dalla guerra e diamo voce alle voci russe a favore della pace, a migliaia ogni giorno colpite e silenziate da altrettanta violenza. Diamo voce alla cultura, ucraina e russa insieme, perché nel cuore dell’Europa, dove carri armati e bombardamenti stanno uccidendo, l’odio non metta al rogo quelle radici culturali e cristiane che sono linfa anche per la nostra cultura e per la nostra fede. La guerra si inizia a vincere da qui, con queste scelte non plateali che sono impastate di quella stessa fragile impotenza di chi a mani nude sa di potersi mettere davanti a un carro armato.
Con AIE, Associazione Italiana Editori, e ALI, Associazione Librai Italiani, sosteniamo la cultura dell’incontro di voci ucraine e russe insieme: nelle nostre vetrine, sulle nostre pagine social, nelle nostre scelte editoriali, consapevoli che in Russia molti tra editori, librai, distributori, autori, bibliotecari, traduttori hanno firmato un appello a favore della pace e per la fine delle operazioni militari, dimostrando il loro dissenso rispetto alle scelte del presidente Vladimir Putin, ben consapevoli dei rischi.
Unendoci all'appello di papa Francesco, invitiamo ogni credente a unire la propria voce a ogni fratello e sorella in umanità nel chiedere senza sosta la pace, invocando l’intercessione della Regina della Pace:
A una sola voce, Maria, ti invochiamo:
ottieni per il mondo la pace.
Il pianto dei poveri sale a Dio,
la disperazione dei popoli grida: pace!
La paura dei deboli cerca tregua,
le lacrime dei bambini chiedono futuro.
Sostienici, Madre,
in questa disperata voglia di pace.
Il cuore dei potenti si converta all’amore
e i loro progetti seminino speranza.
Restiamo con le braccia sollevate al cielo,
perché con te, Madre, vogliamo chiedere a Dio
di piegare i potenti e di frenare i venti di morte.
Resta con noi, Maria, Regina della pace,
in questa fiduciosa attesa del nuovo giorno!
Amen.
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