È un modo attualissimo quello di Papa Francesco di individuare e additare al popolo cristiano figure che hanno saputo, in tempi recenti e in modi diversi, non solo interpretare i "segni dei tempi" ma testimoniare e incarnare il Vangelo nel qui e ora della nostra storia. Sono stati la "sorpresa di Dio", hanno saputo farsi carico di problemi nuovi, caratteristici del loro tempo, mettendo la loro vita a servizio di quella piccola porzione di popolo di Dio a loro affidata e facendo da "apripista" per tutti noi.

Ci interpella e ci provoca la scelta di questi "testimoni scomodi", così come ci fa riflettere la "geografia dei luoghi" dove sono fiorite queste esperienze. Le soste oranti di Papa Francesco sulle tombe dei testimoni e la visita nei "piccoli centri" dove continua a vivere il loro carisma, trasformano le sue visite pastorali in una modalità inedita di ripensare la missione e la catechesi in Italia, richiamando noi uomini e donne di oggi a confrontarsi con l'attualità e la provocazione del Vangelo.

Pensando alle figure di don Primo Mazzolari (Bozzolo - MN), don Lorenzo Milani (Barbiana - FI), Padre Pio (Pietralcina - BN e San Giovanni Rotondo - FG), don Tonino Bello (Alessano - LE e Molfetta - BA), e ora a don Zeno Saltini (Nomadelfia - GR) e Chiara Lubich (Loppiano - FI), viene da chiedersi come far emergere nella nostra esistenza e far vivere nella società contemporanea la pluriforme manifestazione dello Spirito dando voce e risonanza alle loro intuizioni carismatiche e rendendo così esperienza cristiana contagiosa il loro specifico carisma.
Come Paoline, la via che troviamo più adatta è quella di pubblicare testi in grado di far conoscere la loro vita e le loro opere.

Don Zeno: una nuova figura di madre

È del 2016 la pubblicazione del libro: "Donne e uomini di don Zeno. Essere genitori a Nomadelfia" di Remo Rinaldi, il libro racconta e raccoglie le storie di donne e coppie che si prendono cura di bambini orfani e abbandonati e li crescono come figli propri.
«A Nomadelfia il senso della maternità non è collegato allo stato coniugale, è indipendente dal matrimonio».
Come si legge nell'Introduzione: «Don Zeno coglie un problema sociale non nuovo, ma non sufficientemente avvertito e perciò risolto in maniera deludente dagli istituti della Chiesa e dello Stato: escogita una soluzione del problema con la formula della "maternità". Proponendo anzitutto un modello di santità femminile che è la santificazione del ruolo domestico, familiare, educativo della donna, ovvero del suo modo quotidiano di vivere e di lavorare. Cosicché il lavoro domestico, principalmente allevare ed educare figli, è per sé stesso una vita santa, indipendentemente da un particolare impegno o stato religioso nella comunità ecclesiale. Di conseguenza, la quotidianità della vita femminile in seno alla famiglia è luogo di esperienza del sacro e testimonianza religiosa».
Don Zeno non teme di affermare che«"il più grande avvenimento di questo secolo" è l'apparire nella società e nella Chiesa di questa straordinaria e nuova figura materna».

Chiara Lubich: fraternità universale e spiritualità di comunione

Loppiano, la prima cittadella del Movimento dei Focolari, sorta nel 1964, sulle colline toscane vicino a Firenze, accoglie un popolo di nazionalità diverse e lo trasforma in un laboratorio di convivenza tra persone differenti.

Nel bel libro scritto da Franca Zambonini "Chiara Lubich. La sua eredità", edito nel 2009 sempre da noi Paoline, vengono narrate la vita e le vicissitudini di Chiara e l'espansione del Movimento "Opera di Maria".
Il carisma di Chiara Lubich si forma nel periodo della II guerra mondiale attorno ad alcune intuizioni che diventano il carisma del futuro Movimento: la famiglia di Nazaret (il "focolare"), la lettura del Vangelo e le parole di Gesù "Ut unum sint", che "tutti siano uno". Questo il cuore della "Spiritualità dell'unità".
«È un popolo multiculturale, multietnico, multireligioso, un vero e proprio segno della possibilità di un mondo unito; "un popolo nato dal Vangelo". Un'opera che è di Maria, capace di accogliere in un solo progetto persone delle più varie vocazioni, di divere chiese, religioni e convinzioni, con diverse competenze e interessi professionali». 
«La via privilegiata perché le diversità si trasformino da scontro a incontro, è capire l'altro nel profondo, senza rinunciare alle nostre certezze e senza ombra di proselitismo. E insieme trovare vie nuove».

In conclusione

Da queste brevi indicazioni possiamo trarre, a mio parere, un insegnamento: Papa Francesco desidera la sua Chiesa "povera tra i poveri", attenta agli ultimi, sollecita e operosa nel promuovere la pace e la fraternità tra i popoli e le nazioni.
Le figure di sacerdoti che ci pone innanzi sono Pastori, Testimoni e Maestri di vita, hanno sofferto per Cristo, sono stati perseguitati e ostacolati nel loro ministero, ma sono rimasti fedeli alla loro vocazione e missione. Le figure femminili, invece, ci fanno cogliere la sollecitudine di promuovere il ruolo materno della Chiesa e della donna in generale, senza dimenticare il forte potenziale, ancora non interamente espresso del laicato.