Dio sceglie di manifestarsi a coloro che lo cercano con cuore sincero: davanti all'umile segno di un bimbo i Magi riversano la loro adorazione, a nome di tutti i popoli della terra.
Entriamo nello spirito di questa scena seguendo le tappe proposte dall'itinerario (vedi introduzione ai momenti: guarda, ascolta, immagina, dona).
Dopo un canto iniziale intonato al clima proprio di questo tempo, si proietta o si consegna l'immagine proposta e si lascia uno spazio perché ciascuno possa esprimere ciò che lo colpisce.
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Signore della storia
Tu nel bimbo di Betlemme
riveli il tuo nome di Messia, l'atteso;
Tu sei Signore della vita e della storia,
e nelle tenebre del mondo
irradi la tua luce di gioia e di pace... (continua)
Lettura dal vangelo secondo Matteo (Mt 2,1-12)
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: "Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo"... (continua)
Segno della Presenza
Epifania è parola greca che vuol dire manifestazione. Dio si rivela attraverso la vita dell'universo affidando a ogni creatura, grande o piccola, il compito di essere segno della sua presenza (epifania cosmica). Dio però si è manifestato anche mediante un'epifania storica, cioè ha fatto sentire la sua voce e ha fatto conoscere la sua parola. Ma l'epifania di Dio doveva realizzarsi nella storia in un altro modo, attraverso un'altra forma di presenza. Questa volta la parola di Dio, il Verbo, si sarebbe comunicata non come un segno da vedere nella multiforme vita dell'universo o come voce da ascoltare, mescolata alle tante voci umane, ma come una parola da adorare, fatta carne, nella fragile carne di un bambino. "Videro il bambino (...) si prostrarono e lo adorarono". Ci vuole un grande coraggio, da parte di maestri della scienza, ad adorare un bambino non in una reggia, ma in un'umile dimora, in braccio a un'umile donna. E' il coraggio di chi è capace di dimenticarsi, di farsi piccolo, di spogliarsi di tutte le presunzioni del sapere, dell'avere, del fare, dell'apparire per ubbidire unicamente alla legge del cuore che intuisce come il divino ami rivelarsi attraverso il puro linguaggio dell'amore.
Da: Sul respiro di Dio. Commento alle letture festive. Anno B. Rito romano e ambrosiano, di Luigi Pozzoli, Paoline
Si riprende l'immagine iniziale o la si proietta. La guida invita a considerare alcuni dettagli, ai quali l'autrice ha collegato un particolare significato simbolico:
- I tre saggi
- Il carico del cammello
- La pergamena
- Il fazzoletto
A seguire, ciascuno può immaginare liberamente altre scene di vita, altri simboli, altri collegamenti con la Parola raffigurata, proclamata e ascoltata e condividere spontaneamente le proprie rappresentazioni con la preghiera di lode, invocazione, supplica che ne è scaturita.
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Come impegno conclusivo, a partire da quanto pregato, ogni partecipante si impegna a donare ad un'altra persona un libro o una rivista che possa essere di aiuto per approfondire la dimensione della fede, leggere i segni dei tempi in un'ottica di speranza o portare una testimonianza di carità.
Progetto a cura della redazione Paoline.it
Immagine: Elaine Penrice
Redazione e scelta testi: Bruna Fregni, Leonida Zamuda
Voce: Gianni Bersanetti
Brani musicale: Elena Guidi, Thérèse, in Le corde dell'anima, Paoline
Realizzazione tecnica: Eleonora La Rocca
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