Nella V Domenica di Pasqua, il Signore si presenta ai suoi come il Figlio glorificato da Padre, colui che ha amato fino a dare la vita e ora comanda di amare come Lui.
Entriamo nello spirito di questa scena seguendo le tappe proposte dall'itinerario (vedi introduzione ai momenti: guarda, ascolta, immagina, dona).
Dopo un canto iniziale intonato al clima proprio di questo tempo, si proietta o si consegna l'immagine proposta e si lascia uno spazio perché ciascuno possa esprimere ciò che lo colpisce.
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Dio dal volto nuovo
Ti contempliamo, Signore risorto,
e scopriamo in te un Dio dal volto nuovo.
Un Dio vicino, prossimo e amante;
un Dio glorioso e umano,
onnipotente e fragile,
fatto carne e risorto... (continua)
Lettura dal vangelo secondo Giovanni (Gv 10,31-35)
Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: "Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire... (continua)
La vita cristiana
Le letture della quinta domenica di Pasqua hanno per tema un motivo centrale della vita cristiana. La salvezza si attua attraverso la Chiesa, la quale è una comunità. La religione cristiana non è un fatto privato, ma è una comunità di uomini riuniti nel nome del Signore. Ci si può perdere da soli, ma non saremo salvati se non insieme. Interroghiamoci sul nostro modo di essere comunità. Persino quando ci riuniamo come assemblea eucaristica fatichiamo a sentirci comunità. Il segno della pace è spesso convenzionale e, usciti dall'assemblea, portiamo come sigillato dentro di noi il segno della nostra appartenenza cristiana. La vera comunità è famiglia nel senso che i legami reciproci sono inscindibili, perenni, non occasionali. La Chiesa-comunità è famiglia perché è condivisione di gioia e di sofferenza, partecipazione diretta ai problemi dei fratelli, che non sono soltanto coloro che sono battezzati e che professano apertamente la fede cristiana, ma tutti. Esaminiamo noi stessi, chiedendoci in che modo ci sentiamo e viviamo l'appartenenza alla comunità cristiana.
Da: Dio semina di domenica. Commento alle letture festive. Anno C, di Vito Magno, Paoline
Si riprende l'immagine iniziale o la si proietta. La guida invita a considerare alcuni dettagli, ai quali l'autrice ha collegato un particolare significato simbolico:
- Le braccia aperte
- Il vestito luminoso
- I discepoli attenti
A seguire, ciascuno può immaginare liberamente altre scene di vita, altri simboli, altri collegamenti con la Parola raffigurata, proclamata e ascoltata e condividere spontaneamente le proprie rappresentazioni con la preghiera di lode, invocazione, supplica che ne è scaturita.
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A partire da quanto pregato, ogni membro del gruppo si impegnerà, durante la settimana, in qualche gesto di particolare attenzione e servizio verso gli altri membri, oppure verso persone in difficoltà della comunità parrocchiale.
A cura dalla redazione di Paoline.it
Immagine: Elaine Penrice
Redazione e scelta testi: Bruna Fregni e Leonida Zamuda
Preghiere: Mariangela Tassielli
Voce: Franca Salerno
Brano musicale: Ugo Cinelli, A braccia aperte, in Infinito, Paoline Audiovisivi
Realizzazione tecnica: Eleonora La Rocca
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