Di fronte alla tomba di Lazzaro e al pianto di Marta, Gesù rivela la profondità della sua amicizia attraverso la commozione e la potenza del suo amore attraverso la risurrezione
Entriamo nello spirito di questa scena seguendo le tappe proposte dall'itinerario (vedi introduzione ai momenti: guarda, ascolta, immagina, dona).
Dopo un canto iniziale intonato al clima proprio di questo tempo liturgico, si proietta o si consegna l'immagine proposta e si lascia uno spazio perché ciascuno possa esprimere ciò che lo colpisce.
- immagine grande - video preghiera - audio preghiera
Ti commuovi di noi
Anch'egli ha lasciato
il seno del Padre
e si è commosso di noi
e ci ha amati perdutamente... (continua)
Lettura dal vangelo secondo Giovanni (Gv 11,21-27.38-45)
Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno»... (continua)
"Io sono la risurrezione e la vita"
La risurrezione di Lazzaro aiuta a cogliere il significato della morte e della risurrezione di Gesù. Nella prospettiva della fede cristiana la risurrezione di Gesù risale all'iniziativa potente di Dio creatore, che si chiama "gloria di Dio". Con la sua risurrezione, Gesù entra nel mondo di Dio ed è sottratto per sempre a quel processo di disfacimento che si conclude con la morte. Gesù risorto è il modello e la fonte di quella trasformazione radicale che ogni essere umano attende in forza della solidarietà con il suo destino. Le parole di Gesù: " Io sono la risurrezione e la vita" fanno capire che egli è la garanzia di vittoria sulla morte e la radice di vita piena per tutti quelli che sono in comunione con lui. Perciò la malattia dell'amico Lazzaro non finisce nella morte, ma sfocia nella risurrezione e nella vita. Ma questo passaggio dalla vita attuale dell'amico di Gesù alla risurrezione e alla vita piena non è automatico e naturale. In mezzo c'è il trauma della morte, che provoca sconcerto e angoscia, dolore e lacrime. Questo vale non solo per la morte che interrompe la trama delle relazioni umane, ma anche per la morte violenta di Gesù.
Solo nella risurrezione di Gesù Dio opera
la radicale inversione del processo di morte
e inaugura la nuova e definitiva creazione
Da: Rinaldo Fabris, Li amò sino all'estremo, Paoline
Si riprende in mano l'l'immagine iniziale o la si proietta. La guida invita a considerare alcuni dettagli, cui l'autrice, Elaine Penrice, ha collegato un particolare significato simbolico:
- Come una farfalla
- Nel "bozzolo"
- I piedi di Lazzaro
- Lo sfondo e le vesti
- L'abbraccio
A seguire, ciascuno può immaginare liberamente altre scene di vita, altri simboli, altri collegamenti con la Parola raffigurata, proclamata e ascoltata e condividere spontaneamente le proprie rappresentazioni con la preghiera di lode, invocazione, supplica che ne è scaturita.
Come impegno conclusivo, a partire da quanto pregato, ogni persona del gruppo si impegna a visitare le tombe dei propri defunti per un momento di preghiera, con la recita del Credo o altra formula di fede. Che esprima l’adesione al mistero della risurrezione finale dei corpi.
scarica il PDF del testo per la preghiera
Progetto a cura di www.paoline.it
Immagini: Elaine Penrice
Redazione e scelta testi: Bruna Fregni
Voce: Franca Salerno
Musica: Giancarlo Silva, Sogno, in Sogno di pace, Paoline Audiovisivi
Realizzazione video: Eleonora La Rocca
© Tutti i diritti sugli elementi grafici di questa rubrica sono riservati. È vietata la riproduzione integrale o parziale e la diffusione dei contenuti senza la preventiva autorizzazione del titolare.