Il fascino oscuro di Halloween

Domande e risposte

La festa di Halloween presenta origini arcaiche e derive moderne. Sul sostrato pagano della festa di Samhain, centrale nel calendario celtico poiché sanciva il passaggio dall’estate all’inverno, nel corso dell’alto Medioevo si sovrappose – in un processo di rifondazione religiosa e adattamento ecclesiale – la ricorrenza di Tutti i Santi, chiamata nell’inglese antico “All Hallows”, con la sua vigilia “All Hallows’ Even”. Da qui il nome Halloween ormai conosciuto in tutto il mondo.

L’antica festa cristianizzata era osservata dalle genti irlandesi, di ceppo celtico, evangelizzate da San Patrizio. L’emigrazione in America del Nord, soprattutto in seguito a una grave carestia che colpì l’Irlanda a metà Ottocento, trapiantò questa festività nel Nuovo Mondo. Lo sradicamento dal contesto sociale originario e la pressione esercitata dal mondo protestante riconvertirono Halloween in una festa collettiva consumistica, dove la memoria cattolica di Ognissanti venne di fatto rimossa, veicolando nuovamente i contenuti pagani, sovrapponendoli a una prassi religiosa e devozionale già indebolita da secolarizzazione e relativismo. Questo fenomeno, rapido quanto radicato, fa pensare da un lato alla “degradazione dei miti” di cui parla lo storico delle religioni Mircea Eliade, dall’altro a una manipolata quanto pericolosa loro riproposizione nella contemporaneità; pericolosa perché oggi Halloween è diventata un’occasione per avvicinare le giovani generazioni all’occultismo e al neopaganesimo.

Per comprendere il presente dobbiamo, come spesso avviene, considerare il passato. I celti che celebravano Samhain e altre feste stagionali di passaggio, comprendenti sacrifici e atti propiziatori, erano insediati in buona parte dell’Europa e, in Italia, dalle Alpi fino al centro della Penisola. Questo dato etnostorico ha favorito anche nel nostro Paese il re-innesto postmoderno di una ritualità collettiva che delle sue origini pagane ripropone il contenuto oscuro, magico, privo di qualsiasi prospettiva salvifica. Certi revival celtici e neopagani sempre più diffusi, fra Alpi e Appennino, hanno fatto il resto. In Halloween 2.0 non c’è nemmeno il senso della rinascita stagionale presente nel tempo antico: si tratta di un recupero artefatto che apre una finestra su un mondo tenebroso. Questo aspetto, che ci sollecita sul piano educativo e pastorale, è al centro del libro Il fascino oscuro di Halloween. Domande e risposte.
Non va dimenticato che la trasgressione da sempre esercita un fascino innegabile sui giovani. Come certi film horror che una volta i bambini guardavano di nascosto dai genitori e che oggi, invece, sono proposti a tutte le ore in TV e sulle piattaforme streaming. Se poi a questo aggiungiamo l’impatto totalizzante dei social sulla generazione Z, di quanti cioè sono nati, all’incirca, fra il 1997 e il 2012, il gioco è fatto… Halloween per settimane viene promossa nei centri commerciali, sui social media e nelle community come Instagram e TikTok. In vista del 31 ottobre, sulle piattaforme si condividono idee sui travestimenti o su come organizzare le feste a tema. Le feste in maschera per strada o nei locali non solo stimolano l’immaginazione ma immergono i ragazzi in un’atmosfera spensierata, in pieno anno scolastico. Halloween diventa una specie di anticipazione delle vacanze di fine anno, adottata da scuole e persino oratori...

Le zucche di per sé sarebbero tutto sommato innocue tanto che il loro uso era radicato anche nel folklore italiano. Il periodo dal 31 ottobre all’11 novembre, festa di San Martino, era infatti un tempo di passaggio stagionale in cui si osservavano ritualità collettive legate alla commemorazione dei defunti, al rinnovo dei contratti agrari e all’arrivo dell’inverno. Molte le usanze del folklore ereditate dal passato latino, etrusco, celtico o delle antiche genti italiche, poi rinnovate in un’ottica cristiana nella comunione dei santi e grazie al senso religioso. Le antiche questue dei bambini o dei poveri, rievocanti il suffragio dei trapassati, non erano finalizzate a suscitare esclusivamente la paura o il macabro. Nella civiltà contadina del nostro Paese, come in altre aree dell’Europa, sull’antico sostrato precristiano, fino al secondo dopoguerra era fiorito un sentimento religioso e schietto, inserito in una aspettativa di speranza e salvezza. E di ciò i bimbi e i ragazzi di un tempo – come le loro famiglie – erano consapevoli, nonostante la povertà e la bassa scolarizzazione. Oggi? Halloween si inserisce perfettamente in una distorta sacralizzazione tipica della postmodernità. Oltre alle forme della ritualità di massa, al di là della “festa per bambini”, è innegabile come attorno all’evento esista e si sviluppi una “narrazione” certamente consumistica, ma non meno fuorviante, che associa questa ricorrenza alla riscoperta di radici sepolte, di supposte origini rimosse, persino alla riemersione di “energie” collettive in salsa New Age. È, per dirla tutta, un’operazione davvero ben orchestrata su cui si inserisce il neopaganesimo e la neo-stregoneria con i loro risvolti più tenebrosi. La ricorrenza è inoltre celebrata dai gruppi satanisti. Da qui la necessità sul piano pastorale di sensibilizzare e tutelare le nuove generazioni valorizzando il significato autentico della festa di Tutti i Santi, favorendo il discernimento fra ciò che è innocuo e ciò che non lo è. Il tutto in una condivisione comunitaria che in alcune regioni italiane si esprime ancora oggi nelle feste e veglie di piazza, in una relazione mai interrotta fra i vivi, i cari defunti e i modelli di santità.

Leggi un estratto del libro


Condividi

il-fascino-oscuro-di-halloween-3.html

Articoli correlati

Newsletter

Iscriviti alla newsletter per essere sempre aggiornato su iniziative e novità editoriali
Figlie di San Paolo © 2024 All Rights Reserved.
Powered by NOVA OPERA