Nella IV Domenica di Pasqua, il Signore si presenta a noi come il pastore in grado di dare vita eterna alle sue pecore e di custodirle nell'amore del Padre.
Entriamo nello spirito di questa scena seguendo le tappe proposte dall'itinerario (vedi introduzione ai momenti: guarda, ascolta, immagina, dona).
Dopo un canto iniziale intonato al clima proprio di questo tempo, si proietta o si consegna l'immagine proposta e si lascia uno spazio perché ciascuno possa esprimere ciò che lo colpisce.
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Noi veniamo a Te
Noi veniamo a te, Signore risorto,
perché la tua voce ci convince;
nelle tue parole si respira cura e attenzione;
nei tuoi gesti si assapora tenerezza e misericordia... (continua)
Lettura dal vangelo secondo Giovanni (Gv 10,27-30)
In quel tempo, Gesù disse: "Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola".
In buone mani
Nel brano si parla di voce e di ascolto. Senza silenzio non ci può essere ascolto. In una società come la nostra dove ciascuno è aggredito dalla invadenza della chiacchiera e sommerso dal flusso ininterrotto delle immagini pubblicitarie, rimane poco spazio per il silenzio e per l'ascolto in solitudine. Come è possibile ascoltare la voce di cui parla il vangelo se si è immersi in un mondo di rumore che obbliga a vivere nella dimensione dell'esteriorità, assenti cioè a se stessi e agli altri? È importante riprendere il testo del vangelo: "Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono." Si parla di conoscenza, che nel linguaggio biblico esprime un rapporto di intimità e di condivisione. Siamo conosciuti dal Signore e godiamo della sua amicizia. Quando nella preghiera ci si lascia conoscere dal Signore e si gode di trovarsi sotto il suo sguardo, ci si arrende al suo amore: si è pronti non più a difendere ostinatamente le proprie scelte, ma a muoversi sotto la sua guida discreta e premurosa. Il Signore ci porterà a conoscere la volontà del Padre. Ci porterà a coltivare il gusto della fraternità, a perdonare e a soffrire per gli altri, a seguirlo sulla strada della croce. (...) "Nessuno può strapparle dalla mano del Padre". Siamo nelle mani buone del Padre, il nostro destino riposa nell'amore del Padre. La nostra vita è qualcosa di immenso per il cuore di Dio da cui siamo usciti e a cui facciamo ritorno.
Da: Un Dio innamorato. Commento alle letture festive, Anno C, di Luigi Pozzoli, Paoline.
Si riprende l'immagine iniziale o la si proietta. La guida invita a considerare alcuni dettagli, ai quali l'autrice ha collegato un particolare significato simbolico:
- Il pastore vigilante
- Le pecore in ascolto
- Il recinto sicuro
A seguire, ciascuno può immaginare liberamente altre scene di vita, altri simboli, altri collegamenti con la Parola raffigurata, proclamata e ascoltata e condividere spontaneamente le proprie rappresentazioni con la preghiera di lode, invocazione, supplica che ne è scaturita.
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A partire da quanto pregato e tenendo conto della ricorrenza della Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, il gruppo organizza una tavola rotonda di “testimoni” della sequela di Gesù, secondo diverse vocazioni: sacerdozio, vita consacrata, matrimonio, missione…
A cura dalla redazione di Paoline.it
Immagine: Elaine Penrice
Redazione e scelta testi: Bruna Fregni e Leonida Zamuda
Preghiere: Mariangela Tassielli
Voce: Franca Salerno
Brano musicale: Ugo Cinelli, Orizzonti in armonia, in Infinito, Paoline Audiovisivi
Realizzazione tecnica: Eleonora La Rocca
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