L'unzione di Betania; la lavanda dei piedi da parte di Gesù; la sua morte in croce. Sono le tre scene che segnano la vita di Gesù negli ultimi giorni della sua esistenza e che questa proposta di celebrazione ci orienta a contemplare.
All'inizio della celebrazione la guida presenta ai partecipanti alcuni segni corrispondenti alle tre scene evangeliche che verranno contemplate:
1. Un vassoio con boccetta di profumo di nardo o altro profumo e una lampada, per l'unzione di Betania.
2. Un vassoio con una brocca di acqua e una tovaglia bianca riposta sopra, in memoria dell'Ultima Cena e della lavanda dei piedi, e una seconda lampada.
3. Un vassoio con Crocifisso e lampada, oppure la lampada si colloca davanti a un Crocifisso già presente nella sala, in ricordo della morte in Croce del Signore.
In questa preghiera, in preparazione alla Pasqua, desideriamo vivere un incontro più intimo e profondo con il Maestro Gesù, per essere "la casa" dei suoi discepoli e delle sue discepole, dove egli può trovare riposo e consolazione. A lui, che si offre per amore nostro, cantiamo.
Canto:Tu fonte viva (Nella casa del Padre, Elledici) o altro adatto
Guida: Partecipiamo del gesto di amore e di tenerezza di Maria di Betania. Lei unge i piedi di Gesù col profumo di nardo, esprimendo con il suo gesto quello che Egli è: Gesù, profumo di Dio per l'umanità e per la Chiesa.
Accensione della prima lampada.
Dal Vangelo secondo Giovanni (12,1-8)
Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell'aroma di quel profumo. Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?»... (continua)
Per riflettere
Maria cosparge di olio profumato i piedi del Signore durante il banchetto in cui è presente Lazzaro risorto dai morti; il suo gesto esprime tutta la gratitudine e la gioia per la nuova vita, la vita risorta. E Gesù interpreta quella sorprendente unzione in rapporto con la propria "sepoltura" perché è dalla sua morte che sgorga la risurrezione. Di essa è preludio quel profumo inebriante di purissimo nardo che riempie tutta la casa.
L'unzione di Betania prepara l'ingresso regale di Gesù a Gerusalemme che avviene "il giorno seguente". Colui che è stato "unto" (consacrato) con olio profumato, entra a Gerusalemme come re messianico, come re muore sulla croce (Gv 19,17-22) e come re è sepolto (Gv 19,38-42)... (continua)
Silenzio di contemplazione
Preghiera
Gesù, aiutaci a diffondere il tuo profumo ovunque andiamo;
inondaci del tuo spirito e della tua vita;
prendi possesso del nostro essere pienamente,
perché tutta la nostra vita sia un'irradiazione della tua;
e chiunque ci avvicini senta in noi la tua presenza.
Resta con noi, così cominceremo a risplendere
come risplendi tu, per essere luce per gli altri.
Fa' che noi predichiamo te, senza predicare,
ma con il nostro esempio, con la forza che trascina,
con l'evidente pienezza dell'amore di cui il nostro cuore trabocca. Amen
cfr. John Henry Newman
Canto:Lo Spirito del Signore (Marco Frisina, Tu sarai profeta, Rugginenti)
Guida: Riprendendo il filo rosso che lega Gv 12 con Gv 13, si può dire che il Maestro è rimasto talmente ammirato dal gesto di Maria da voler fare qualcosa di analogo nella sua Ultima Cena. Come lei anche il Maestro si china ai piedi dei suoi discepoli per "una lavanda d'amore".
Accensione della seconda lampada
Dal Vangelo secondo Giovanni (13,3-5)
Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugamano di cui si era cinto... (continua)
Per riflettere
G. Giovanni richiama l'attenzione sul gesto di Gesù che lava i piedi ai suoi e lascia, come testamento di parola e di esempio, l'invito a fare altrettanto. Non comanda di ripetere un rito, ma di seguire il suo esempio, cioè di attuare gesti di servizio vicendevole, che fluiscano dalla creatività di chi ama, così da rendere presente l'amore di Gesù per i suoi («li amò sino alla fine»)... (continua)
Gesto
Guida: Gesù è il profumo di Dio per l'umanità, in quanto non solo manifesta la gloria di Dio, ma ce la comunica, investendoci del profumo divino. Questa sera, accogliamo il suo mettersi a "nostro servizio", ricevendo noi da lui il profumo, come segno del suo dono pieno in questa Pasqua. Rendiamoci attente, attraverso questo segno esterno, all'opera che Egli realizza per noi e in noi, sì da diventare il suo profumo per l'umanità. Paolo ci invita ad amare «nel modo in cui Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore» (Ef 5,2).
Il sacerdote o l'animatore segna ognuno con il profumo, mentre dice: "Sii profumo di Gesù".
Canto: Popolo di Dio (Marco Frisina, Tu sei il Cristo, Paoline)
Guida: Sulla croce Gesù ci comunica pienamente il dono di Dio: egli stesso si fa profumo inebriante, ricolmando ogni discepolo/discepola della sua vita divina.
Accensione della terza lampada
Dal Vangelo secondo Giovanni (cfr. Gv 19,25-30)
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé... Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
Per riflettere
Gesù è giunto alla manifestazione suprema del suo amore per noi, alla consegna piena di se stesso... Lui, lo Sposo, sulla croce rivela la grandezza dell'amore del Padre e realizza l'alleanza, lo sposalizio tra Dio e l'umanità. Attraverso l'offerta della sua vita si rivela come il profumo di Dio per l'umanità e per la Chiesa. La fragranza di tale profumo, che riempie la Chiesa e il mondo intero, è simbolo della vittoria di Cristo sulla morte... (continua)
Canto: Madre di tutte le genti o altro appropriato
Interventi spontanei: Presentiamo al Signore le situazioni di sofferenza, violenza, bisogno, disagio...
Guida: Tutto quanto abbiamo espresso continua ad assumerlo e a portarlo su di sé l'Uomo che è sulla croce.
L'uomo crocifisso
Ero uscito di casa per saziarmi di sole.
Trovai un uomo che si dibatteva nel dolore della crocifissione.
Mi fermai e gli dissi: permetti che io ti aiuti a staccarti dalla croce.
Lui rispose: lasciami dove sono,
i chiodi nelle mani e nei piedi, le spine intorno al capo, la lancia nel cuore,
io dalla croce non scendo.
Non scendo dalla croce fino a quando sopra vi spasimano i miei fratelli.
Io dalla croce non scendo fino a quando per distaccarmi
non si uniranno tutti gli uomini.
Gli dissi: cosa vuoi che faccia per te?
Mi rispose: va' per il mondo e di' a coloro che incontrerai
che c'è un uomo che aspetta inchiodato sulla croce (Fulton J. Sheen).
Canto: Cantico dell'agnello (F. Baggio - F. Buttazzo, Cristo è Risorto, Paoline)
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Riproponiamo in supporto CD questa proposta di canti per la liturgia del tempo pasquale e per altre celebrazioni. Un repertorio rivolto alle assemblee, ai gruppi giovanili e ai cori.
Una proposta di 10 canti composti da Marco Frisina, per le diverse celebrazioni dell'anno liturgico, incontri di preghiera ed eventi ecclesiali.