Proponiamo un breve momento di preghiera e un gesto simbolico di affidamento da vivere accanto al presepio, durante le festività natalizie, in famiglia o in parrocchia.
Ci lasciamo guidare dal racconto dell'evangelista Luca e da alcune riflessioni di sr Anna Maria Cànopi (dal libro: Come astri del cielo).
Lettore1: «Io lo contemplo, ma non da vicino: una stella spunta da Giacobbe» (Nm 24,17). Il Messia promesso, annunciato dai profeti e atteso da tutte le genti, ecco nasce! L'apostolo Paolo racchiude l'evento in pochissime parole: «Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna...» (Gal 4,4). Dio entra così nelle generazioni umane, l'Eterno nel tempo, il Figlio di Dio si fa figlio dell'uomo, l'Altissimo diventa bambino.
C'erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all'aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l'angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama». (Lc 2, 8-14)
Lettore 2: Stupore! Per innalzare l'uomo, Dio discende; per salvare, si fa debole; per vincere la morte, si riveste di carne mortale. Si attendeva un re forte e potente, ed ecco un bambino in braccio a una giovane madre. «O mirabile mistero!»: così canta la Chiesa, contemplando ciò che è avvenuto e che continua ad accadere in ogni Natale. Se già non ci si abitua mai al mistero della vita, e ogni volta che un bambino nasce suscita in noi gioiosa meraviglia, quanto più nella «notte santa» il cuore è preso da un fremito di commozione e da indicibile stupore davanti al Verbo di Dio, alla stessa eterna vita, alla vita divina che viene a nascere sulla terra, ricapitolando in sé la vita di ogni uomo e di ogni essere creato.
Gesto: vicino al presepio si dispongono alcuni ritagli di giornale che parlano di notizie di attualità e foto di scene di accoglienza o di rifiuto di persone in difficoltà: poveri, profughi, ammalati... quasi a formare una seconda culla o mangiatoia che, simbolicamente, esprima le situazioni del mondo che desideriamo affidare alla venuta del Signore Gesù.
Dopo la visione e/o l'ascolto della preghiera si dispone la statuetta di Gesù sulla composizione di ritagli di giornale e foto e, accanto a lui, le statuette di Maria e Giuseppe, pregando insieme il testo:
Signore Gesù, dolce ospite,
vieni ogni giorno a visitarci
con il dono della tua amicizia,
accogli i gesti di gratitudine e di amore
di cui tu stesso ci rendi capaci.
Fa' che senza avarizia di tempo,
dimentichi del nostro egoismo,
riserviamo largamente per te
il silenzio dell'ascolto
e il profumo dell'adorazione,
per essere meno ingrati del dono
che tu stesso sei per noi,
o nostro divino Consolatore. Amen.
(Anna Maria Cànopi, Misericordia e consolazione, Paoline)
Canto natalizio
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