Ecco una traccia di preghiera per la Veglia di Pentecoste, dove contemplare l’azione dello Spirito Santo nel creato e dentro di noi, attraverso alcuni simboli: il vento, il fuoco, il respiro, la parola, la luce, la danza.
La liturgia della solennità di Pentecoste è ricca di simboli, che possono essere valorizzati in una celebrazione della vigilia, per penetrarne meglio il significato profondo.
L'itinerario proposto in questa traccia è un invito a "pregare con il creato" ed è suddiviso in tre parti:
- Preghiamo con il creato: il vento e il fuoco
- Contempliamo lo Spirito Creatore: il respiro e il linguaggio
- Celebriamo la vita nuova in noi: la luce e la danza
Esso è ispirato al testo: "Il respiro della terra", Paoline, che raccoglie le meditazioni e le celebrazioni di un ciclo di incontri organizzato dalla Fraternità della Trasfigurazione, nella basilica di Sant'Andrea a Vercelli.
IL VENTO E IL FUOCO
Canto: Vieni Santo Spirito
Dal libro dell'Esodo (Es 13,1-4)
Mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l'Oreb. L'angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava. Mosè pensò: "Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?". Il Signore vide che si era avvicinato per guardare; Dio gridò a lui dal roveto: "Mosè, Mosè!". Rispose: "Eccomi!".
Riflessione
La nostra esperienza del vento richiama l'idea del movimento, del dinamismo, della forza. Il vento soffia, sposta, solleva, scompiglia i capelli, fa cadere le foglie dagli alberi. Esso non è, però, soltanto un simbolo di energia, ma evoca in noi altri tipi di sensazioni: il vento è ristoro nella calura, accarezza le fronde, fa cantare il mare. Anche la Scrittura conosce questa duplice dimensione del vento come segno della presenza di Dio, ma anche della sua azione potente a favore degli uomini. Israele, in fuga dall'Egitto, sperimenta l'aiuto di JHWH che, durante la notte, risospinge il mare con un forte vento d'Oriente e lo rende asciutto, permettendo così al popolo di fuggire (cfr. Es 14,21-22). Ed è sempre il vento che rivela la presenza del Dio trascendente, una presenza ora forte e dirompente, altre volte silenziosa e impercettibile... (continua)
IL RESPIRO E IL LINGUAGGIO
Canto: Vieni, Santo Spirito di Dio (video-ascolto)
Dagli atti degli Apostoli (At 2,1-4)
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi... (continua)
Riflessione
Lo Spirito Santo è certo la più inafferrabile delle Persone della Santissima Trinità, talmente inafferrabile da non avere nemmeno un nome capace di definirlo; nello stesso tempo è forza, energia, alito di vita. È colui che anima la creazione fin dalle origini, aleggiando sulle acque di una terra informe e deserta (Gen 1,2), e trasforma la creatura in una persona, fatta a immagine e somiglianza di Dio (cfr. Gen 1,26). Lo Spirito Santo, infatti, è il respiro di Dio comunicato all’uomo, che abita dentro di lui e lo rende capace di amare e di rivolgersi a Dio chiamandolo con il dolce nome di Padre (cfr. Rm 8,15)... (continua)
LA LUCE E LA DANZA
Guida
Lo Spirito è vento e fuoco, gioia e bellezza e così vogliamo celebrarlo in questa sera.
La nostra ritualità non ci ha insegnato molto a lodare Dio con il corpo. La Scrittura è tuttavia ricca di episodi e di inviti, dove il linguaggio del corpo, soprattutto la danza, esprime la tensione dell'uomo verso Dio e il grido della sua lode.
La danza, inoltre, con la sua forza e armonia, rende l'uomo simile al vento, e con il suo ardore lo fa somigliare al fuoco.
Esprimiamo la nostra lode a Dio e il desiderio di andargli incontro con un gesto simbolico.
Con calma mentre eseguiamo il Canto che abbiamo ascoltato e contemplato, ci alziamo uscendo dalla parte laterale dei banchi, passando per il centro ci disponiamo intorno al cero Pasquale.
Canto: Vieni, Santo Spirito di Dio
Accensione del cero
Preghiera (alla consegna del cero)
Lo Spirito Santo sia in te fuoco che arde e illumina la mente, brezza leggera che ristora il cuore.
Invocazioni
(intercalate dal ritornello Veni Sancte Spiritus o altro adatto)
Vieni, Spirito Santo,
soffio di Dio sulle acque al principio della creazione
vento d'Oriente che rendesti asciutto il Mar Rosso,
sussurro di una brezza leggera per Elia sull'Oreb.... (continua)
Orazione finale
O Dio, Creatore e Padre, infondi in noi il tuo alito di vita: lo Spirito che si librava sugli abissi delle origini spiri nella nostra mente e nel nostro cuore, come spirerà alla fine dei tempi per ridestare i nostri corpi alla vita senza fine.
Canto finale: Canto la gioia
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