Ebrei e cristiani: duemila anni di storia

La sfida del dialogo

Si parla spesso degli ebrei e non di rado in riferimento a due soli dati: l'Antico Testamento e la shoah (sterminio). Di cosa ci sia in mezzo e dunque della condizione e della storia della tradizione ebraica nei duemila anni che stanno tra i due poli citati, non si hanno vere conoscenze. 

È ovvio dunque che non si possano cogliere né il valore né il percorso costruttivo attuato dal dialogo ebraico-cristiano attuatosi particolarmente a partire dal secolo scorso.

Secoli di dolore

Gettare uno sguardo alla storia degli ebrei nei secoli trascorsi a partire dalla nascita del cristianesimo, porta a scoprire l'affermazione della capacità ebraica di adattarsi alle situazioni e alle epoche, l'abilità di ricavarsi sempre uno spazio nelle società, ma anche infinite persecuzioni, ingiustizie e discriminazioni. Perché questo popolo in un modo o nell'altro è finito tanto frequentemente nei ghetti? Perché le nazioni europee hanno disprezzato questo popolo? Sarà forse perché in fondo ne hanno sempre temuto le capacità?

Si diceva "Perfidi ebrei"

È ovvio che al primo interrogativo si possa rispondere con il fatto che i cristiani hanno sempre visto negli ebrei solo coloro che avevano messo a morte Gesù. Erano considerati al pari o peggio degli eretici. Si è così sviluppato un conflitto che si è esteso per duemila anni che tuttavia non si può ricondurre in tutto e per tutto alla sola ragione religiosa che pure ha sempre avuto un ruolo centrale.

Chi sono gli ebrei?

Per affrontare la questione del dialogo tra il cristianesimo ed ebraismo, è necessario conoscere le due parti. Nella prima parte il volume a cui qui si fa riferimento fornisce materiale abbondante e ben organizzato. Ciascun contributo illumina una dimensione specifica ma sempre con attenzione alla storia dell'ebraismo. Si prende il via dalla situazione dei primi secoli dell'epoca cristiane per poi prolungarsi nel medio evo e nella modernità. La lettura teologica dell'ebraismo porta poi a scoprire la tradizione talmudica (l'insieme degli scritti che commentano ad opera dei vari maestri rabbinici gli scritti della Torah), la tradizione mistica (la kabbalah) e le tendenze del giudaismo chassidico, tipico dell'Europa orientale.


Dal conflitto al dialogo

Nella seconda parte del volume l'attenzione si sposta sulla posizione cristiana. Anche qui i saggi proposti ripercorrono la storia di un rapporto conflittuale fino allo sterminio nazista che in realtà spinge a un ripensamento culturale e teologico per passare dal conflitto al dialogo. Il percorso è compiuto nelle dure direzioni con la caduta dei secolari pregiudizi. Come si scopre nella terza parte del volume, esso è favorito dall'accettazione della rispettiva tradizione e della diversità che, lontano dal dividere, porta a riconoscere il patrimonio specifico e il terreno di incontro dato che le due tradizioni sono frutto della stessa radice e condividono un patrimonio di fede da non dimenticare.


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