San Sergio di Radonež

Il custode dell’anima e della cultura russa

Con la pubblicazione della Vita di San Sergio di Radonež, di Epifanio il Saggio, curata da Adalberto Piovano, le Paoline celebrano il 50° volume della storica collana Letture Cristiane del Secondo Millennio. Inoltre, rendono omaggio a una figura straordinaria del monachiamo russo, a un padre spirituale di generazioni di monaci e fedeli che si sono ispirati al suo insegnamento, ma anche a una personalità che ha segnato profondamente la cultura di un grande popolo.

San Sergio nacque tra il 1312 e il 1322 nei pressi di Rostov; a causa dell'invasione dei tartari, i suoi genitori furono scacciati dalla loro casa e dovettero trasferirsi a Radonež, a nord-est di Mosca, guadagnandosi da vivere facendo i contadini. Sergio cercò innanzitutto l'unione con Dio nella solitudine dell'eremitaggio, insieme al fratello Stefano, nella vicina foresta. In seguito, insieme ai compagni che via via si aggiungevano, fondò il monastero della Santa Trinità (Troice-Lavra), punto di riferimento per il monachesimo della Russia settentrionale e ancora oggi meta di pellegrinaggi. Sergio fondò anche altri monasteri e morì nel 1392, lasciando un'impronta profonda nei suoi discepoli e nei suoi contemporanei, sia per la sua esperienza mistica che per la sua grande carica umana, caratterizzata da mitezza, accoglienza, umiltà.

Dio ha elergito un grande dono

«Gloria a Dio per tutto ciò che ha creato e per ogni sua opera, mediante la quale sempre verrà glorificato il suo nome grande e tre volte santo, degno di ogni gloria per sempre! Gloria a Dio, all'Altissimo, che è glorificato nella Trinità ed è la nostra speranza, la nostra luce e la nostra vita: in lui noi crediamo, in lui siamo stati battezzati e in lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo.

Gloria a Dio perché ci ha mostrato la vita di un uomo santo e di uno starec spirituale. Ma il Signore glorifica colui che gli rende gloria e dona la sua benedizione a chi lo benedice.

Rendiamo grazie a Dio per la sua immensa bontà che è apparsa a noi, come dice l'Apostolo: Grazie a Dio per questo dono ineffabile! Ma ora dobbiamo ringraziare Dio ancor di più perché ci ha fatto dono di uno starec così santo - e mi riferisco a san Sergio, signore nostro – proprio nella nostra terra russa, nel nostro Paese settentrionale, ai nostro giorni, in questi ultimi tempi e anni. La sua tomba si trova presso di noi, sotto il nostro sguardo e, ogni volta che andiamo da lui con fede, riceviamo una grande consolazione per le nostre anime e da questo deriva per noi molto giovamento. Davvero Dio ci ha elargito un grande dono! »

Da: Epifanio il Saggio, Vita di San Sergio di Radonež, Paoline, Milano 2013


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