Sinodo per l'Amazzonia

Nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale

Un nuovo appuntamento sinodale attende la Chiesa: dal 6 al 27 ottobre si svolgerà l'Assemblea speciale del Sinodo dei Vescovi per la Regione Panamazzonica. «L'Amazzonia è una regione con una ricca biodiversità; è multietnica, pluriculturale e plurireligiosa, uno specchio di tutta l'umanità che, a difesa della vita, esige cambiamenti strutturali e personali di tutti gli esseri umani, degli Stati e della Chiesa» (DP, Introduzione).

Un po' di etimologia...

La parola sinodo deriva dal greco sýnodos; è una parola composta dalla particella 'syn', che significa insieme e 'odos' che significa via, cammino. Letteralmente si potrebbe tradurre con 'camminare insieme'. Nella sua accezione più diffusa il termine sinodo si traduce con 'convegno', 'adunanza'. Nel linguaggio ecclesiastico definisce una riunione di vescovi o sacerdoti, convocati per deliberare in materia religiosa.
Mi sembra interessante risalire alla radice etimologica della parola perché l'origine delle parole offre sempre uno sguardo ulteriore e più profondo e quindi suggerisce spunti di riflessione più ampi.

Il titolo programmatico del Sinodo per l'Amazzonia recita così: Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale. Il camminare insieme, quindi, che è il significato primigenio della parola sinodo, è sottolineato in modo chiaro e aperto: si tratta di cammini ecclesiali che sono profondamente radicati nella storia. La Chiesa vive nel tempo e tutto ciò che interessa le donne e gli uomini che vivono nel tempo la interpella; camminare con l'umanità, cercare percorsi di liberazione e di giustizia, di pace e di solidarietà significa lavorare per il mondo buono che Dio vuole per noi e quindi rendere presente il Suo Regno.

paoline sinodo amazzonia focus salvioni p1Il documento preparatorio

Il documento preparatorio rispecchia in maniera cristallina questa idea di cammini condivisi e di visioni concrete.
Nel primo paragrafo dell'Introduzione si legge: «Questi cammini di evangelizzazione devono essere pensati per e con il Popolo di Dio che abita in quella regione» (l'Amazzonia); subito dopo si sottolinea l'importanza di difendere la foresta amazzonica e si denuncia la pesante e prolungata ingerenza umana basata sullo sfruttamento che ha causato una profonda crisi i cui esiti distruttivi sono ormai sotto gli occhi di tutti. E non si tratta solo di esiti letali riferiti all'ambiente, no. È l'umanità che viene violata, quella che vive nella regione amazzonica e, quindi, tutta l'umanità. Le popolazioni che vivono nella foresta amazzonica rispettano e proteggono le leggi che la governano; il loro rapporto con la foresta è un rapporto di armonia, di equilibrio che non si fonda sull'accumulo esasperato e sullo sfruttamento avido; un rapporto che sostiene e illumina le diverse dimensioni della vita, da quella familiare, sociale, economica fino a quella religiosa. Questo ambiente vitale è un patrimonio di saggezza che è minacciato e della cui ricchezza l'umanità ha invece grande bisogno per recuperare i valori di una ecologia integrale, senza della quale tutti gli sforzi ecologici che si perseguono sarebbero senza anima e quindi fragili.

Proprio a proposito di ecologia integrale, termine ripreso dal Documento preparatorio del Sinodo, in una intervista del 5 settembre scorso a Confini di Rai News 24, Leonardo Boff, brasiliano, grande teologo della liberazione, parlando dell'Amazzonia e della necessità di una cultura ecologica adeguata sostiene che non basta una cultura ecologica soltanto "verde"; l'ecologia di cui il nostro mondo ha urgente bisogno è quella indicata appunto da Papa Francesco: un'ecologia integrale. Vale a dire una nuova visione globale che superi i confini, perché prima di essere cittadini di una nazione siamo cittadini della Terra! Riporto testualmente quanto Leonardo Boff ha detto in questa intervista:

«Terra e Umanità formano una sola entità. Non c'è da una parte il pianeta Terra e dall'altra parte l'umanità. Entrambi formano una sola realtà. L'essere umano è la porzione intelligente, amorevole, senziente della Terra. Siamo Terra, per questo "uomo" viene da "humus", terra fertile, o "adam" in ebreo, o "terra" in arabo. Siamo più che figli e figlie della Madre Terra... Siamo la stessa Terra, che pensa, che ama, che ha cura di tutte le cose...».

 

Terra di martiri

Le comunità cristiane della regione amazzonica hanno sostenuto e sostengono questa concezione ecologica globale e hanno pagato con la vita la loro coerenza: i loro martiri sono una testimonianza viva e incontestabile.
A questo proposito segnalo una religiosa che è diventata simbolo della lotta delle comunità amazzoniche: Sr. Dorothy Stang.
È stata uccisa il 12 febbraio 2005 perché denunciava l'abbattimento della foresta ai fini di uno sfruttamento del terreno per coltivazioni intensive. Un libro, pubblicato da Paoline, Dorothy Stang. Prima martire del creato di Valentino Salvoldi, documenta, raccontando la vita di questa donna, il suo impegno e l'impegno delle comunità cristiane in cui viveva e operava.
Sr. Dorothy, mentre i due uomini armati si avvicinavano a lei, per ucciderla, prese la Bibbia e cominciò a leggere le Beatitudini: «Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia...».

La giustizia, fonte di gioia, presuppone un'etica che nel nostro mondo non è cresciuta insieme ai progressi enormi in molti campi del sapere. Gino Strada, medico chirurgo, fondatore di Emergency in una recente intervista sottolineava che «si crede che l'etica sia una suppellettile, invece è il fondamento del nostro modo di vivere insieme. Possiamo essere iperconnessi, ma se non c'è etica quella connessione non serve a niente».
Il Sinodo dei Vescovi per l'Amazzonia punta l'obiettivo su questa cultura per restituire un'anima al nostro vivere insieme. Senza quest'anima il futuro della Terra, quindi il nostro futuro, è compromesso... e lo vediamo ogni giorno.

 

Da sapere

  • Commenti, interviste e approfondimenti, assieme alla possibilità di seguire quotidianamente il Sinodo, si possono trovare  sul sito ufficiale sinodoamazonico.va.


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