Creatura di terra

Misericordia in pillole

"E' creatura di terra Maria, di vita ordinaria" (Felice Scalia).

Dal messaggero celeste
che le ha annunciato la sua divina maternità
Maria ha saputo che la cugina Elisabetta,
anziana, sta per partorire.
In casa, lassù ed Ain-Karim, è sola
con il suo sposo Zaccaria, egli pure anziano.
Da ragazza matura, adulta, coraggiosa,
comprende che lassù può essere utile una presenza diversa,
una donna pronta ad aiutare... Parte e va...
Lassù le due donne in età molto diversa,
ambedue incinte al di fuori di ogni regola umana, si confidano.
Elisabetta riconosce che l'arrivo di Maria ha fatto sussultare il bimbo che porta in grembo.

Maria non tiene per sé l'esultanza.
Rimanda tutto a Dio che fa bene ogni cosa:
disperde i superbi, rovescia i potenti dai troni, esalta gli umili...
Dio pone in atto valori 'altri'.
Sa far sbocciare giustizia e verità dove esistono menzogna ed oppressione.
Maria ed Elisabetta, donne normali;
non puntano a gratificazioni effimere
anche se ogni donna ha bisogno di un'altra donna a cui aprirsi e di cui fidarsi.

Insieme, con la loro disponibilità ai 'giochi' di Dio,
dicono che sta nascendo un mondo nuovo...
Dio si serve di un'umile ragazza per far nascere nel tempo suo Figlio in terra.
Da Elisabetta, prima ancora, nascerà il precursore.
Sono i 'giochi' di Dio che sa, a modo suo, quando e come agire e di chi servirsi.
Capire cosa vuole e lasciarsi guidare da lui è saggezza.

 Pensiero di Felice Scalia, in: La misericordia si è fatta tenerezza, Paoline, e commento di Biancarosa Magliano.


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