Gesù è sempre stato un ideatore.
Era un 'docente' che sapeva adattarsi
alle più diverse situazioni dei discenti:
farisei ipocriti, folle affamate di pane e di verità,
scribi mormoratori, qualche intellettuale come Nicodemo.
Si definiva 'luce', e tali definiva i suoi apostoli.
"Io sono la luce del mondo; voi siete la luce del mondo".
Un vero innovatore.
Le molteplici sue parabole ne sono la prova più evidente.
Tra esse quelle della pecora perduta e della dramma smarrita.
Il pastore - racconta lui – che perde una pecora;
va a cercarla e quando la ritrova,
se la carica sulle spalle e la porta a casa festante;
la donna che perde una dramma, la cerca attentamente
finché non la ritrova e festeggia con le amiche.
Così - dice Gesù - Dio gioisce non da solo,
ma con gli angeli, quando 'un'anima guarisce',
quando un peccatore desiste dalla sua vita di peccato.
Concretamente quando sono raggiunte le finalità
per le quali Dio ha mandato il Figlio suo sulla terra,
Dio da Dio, Luce da Luce. Uomo tra uomini,
che accetta una morte ignominiosa sulla croce, per la salvezza di tutti.
Perché tutti, davvero tutti,
possiamo allietarci con lui e con gli angeli in cielo.

  Pensiero di Rocco Quaglia, in: Vivere la benevolenza, Paoline, commento di Biancarosa Magliano