"La migliore idea di Dio sei tu" (Rocco Quaglia).
Siamo tutti un po' nostalgici e, a volte, tutti un po' delusi.
Tutti rimpiangiamo qualcosa che non è più....
Giorgio Caproni, poeta e critico letterario, scrive:
"Tutti riceviamo un dono.
Poi, non ricordiamo più né da chi, né che sia.
Soltanto ne conserviamo
– pungente e senza condono –
la spina della nostalgia".
Ma è davvero questa la realtà più vera di noi?...
Quelli sono momenti di sofferenza particolare,
perché la persona umana è anche memoria,
ed è desiderio; a volte ama sognare e sognare alto.
Ma, posando uno sguardo d'amore,
libero e fresco, su noi stessi,
avvertiamo gioiosamente di essere
quella creatura di un Dio - l'Amante perfetto –
creata a immagine sua,
con quel pizzico di intelligenza
che ci distingue, con quella impellente capacità d'amore,
di tenerezza, di dedizione, di benevolenza tipica nostra.
Dio – è detto nel testo sacro – vide che tutto era buono
e bello e vide lontano.
Ciascuno di noi, tu, io eravamo là nel piano di Dio...
l'uno diverso dall'altro,
con le nostre specifiche capacità e tensioni.
Un numero unico, mai esistito finora e che mai si ripeterà.
In queste nostre complesse e mobili società pluraliste,
tu sei unico e tale rimarrai.
Per sempre nel tempo e nell'eternità.
Pensiero di Rocco Quaglia, in: Vivere la benevolenza, Paoline, commento di Biancarosa Magliano