La mia anima

Misericordia in pillole

"Ormai la mia anima era stanca..." (S. Teresa d'Avila).

Nata in una incantevole città dalla misura umana,
nelle cui vie è riposante camminare,
Teresa viveva da anni per libera e maturata scelta in convento.
Racconta di sé che le sue cattive abitudini non la lasciavano riposare.
Entrata un giorno in chiesa, si trovò di fronte, inattesa,
una statua di Cristo tutto coperto di piaghe.
Rappresentava in forma molto concreta
quanto egli aveva patito per lei, per tutti.
Santa Teresa entrò in una profonda e ineludibile crisi.
Comprese che il suo stile di vita non era gradito a Lui,
il Cercato prima e l'Amato poi.

Si trattava di mettere
un punto sulla propria vita e andare a capo.
Comprese che davanti a Lui bisogna essere disarmati,
accogliere con amore e disponibilità la sua legge,
le sue proposte sempre impegnative.
Comprese che doveva smascherarsi innanzitutto
di fronte a se stessa;
possibili fragilità non si confacevano con la sua scelta di vita;
con le stesse esigenze battesimali.

Da allora optò per accogliere Lui
come l'assoluta novità che rende bella e gioiosa la vita.
"Da allora andai molto migliorando" dice di sé.
E' la luce che dovrebbe illuminare e orientare la vita
di chiunque abbia ricevuto quel sacramento
al quale ci rimanda la pasqua: il Battesimo.

Pensiero di Santa Teresa D'Avila, in: Rimanete nel mio amore, Paoline, e commento di Biancarosa Magliano.


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