La suprema saggezza

Il cuore dei giorni

«Chi non lascia che la realtà disturbi i suoi sogni è un saggio». (Christiane Singer)

I mistici di tutte le religioni (da Francesco d'Assisi a Rabindranath Tagore) ritengono che il livello su¬premo della saggezza sia portare la sofferenza a far parte della gioia. Infatti, se aspettiamo per essere felici che tutte le condizioni favorevoli siano riunite, è probabile che la gioia attraversi la nostra esistenza in occasioni troppo rare.

La gioia deve essere un sentimento assolutamente interiore affinché, come dice una preghiera benedettina, «nelle fluttuazioni di questo mondo, i nostri cuori restino fissi dove si trovano le vere gioie» ...

Nello stesso spirito, il sogno non deve dipendere dalle fluttuazioni della realtà e subirne le cadute di tensione. Proprio come la gioia del mistico, il sogno non deve dipendere dalle circostanze esterne. Deve sovrastare la nostra vita come una stella, mantenerci vigili, diffondere la sua luce dolce e discreta fin nelle nostre notti più oscure. Allora potremo dire che si tratta di un grande sogno. Allora, della nostra gioia potremo dire che sopravvive alla sofferenza, che si tratta di una gioia autentica.

Da: François Garagnon, Il cuore dei giorni, Paoline


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