Misericordia tangibile

"Gesù è la tenerezza di Dio resa tangibile" (Felice Scalia).

Luca, nel capitolo 19 del suo Vangelo, narra
l'incontro di Gesù con Zaccheo, un uomo 'piccolo di statura,'
che ha bisogno di salire su un albero per vedere Gesù
che passa sulla strada tra la folla.
Zaccheo dirige i pubblicani del posto ed è ricco;
è l'esattore delle imposte; per questo è cordialmente odiato,
ma non da Gesù, che s'apposta ai piedi dell'albero e gli ingiunge:
"Scendi subito; oggi devo fermarmi a casa tua".

E lì avviene il cambio di vita: Zaccheo promette di restituire
quanto ha derubato e dare la metà dei suoi beni ai poveri.
Gesù di rimando: "Oggi in questa casa è entrata la salvezza".
Ecco la tenerezza di Dio che, attraverso il Figlio suo,
dà prova che a lui interessa la persona nella sua totalità.
Attende il posto, il momento opportuno, la disponibilità per offrirgli la salvezza.

Dio è l'amore che sa perdonare.
È il cuore sul quale tutti possono riposare tranquilli.
Non guarda alle apparenze, alle categorie umane.
Davvero due personaggi che inizialmente stanno agli antipodi:
l'uno è la misericordia fatta persona, l'altro la legge finanziaria.

"Gesù di Nazaret con la sua parola, con i suoi gesti
e tutta la sua persona rivela la misericordia di Dio" (MV,1).

Pensiero di Felice Scalia, in: La misericordia si è fatta tenerezza, Paoline, e commento di Biancarosa Magliano.


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