Ogni giorno un nuovo inizio

La saggezza dei Padri del deserto

Che cosa possono dire le madri e i padri del deserto vissuti più di mille e cinquecento anni fa, in contesti sociali e culturali tanto lontani dai nostri? Che cosa possono offrire alle donne e agli uomini del nostro tempo? A noi così inquieti, sempre alla ricerca di qualcosa di più, qualcosa di sicuro e di certo che non riusciamo mai ad ottenere nonostante le mille promesse della modernità, della tecnologia, delle scoperte sempre più avanzate?

Anselm Grün, monaco benedettino, noto conferenziere e psicoterapeuta, autore di molti testi di spiritualità sostiene che sì, hanno qualcosa da dire anche a noi. Semplicemente perché quelle donne e quegli uomini erano esattamente come noi: ipocondriaci che vedono malattie ovunque, preoccupati del futuro e delle risorse da accumulare, tentati di essere autosufficienti, impazienti nei confronti di sé stessi e degli altri, magari un po' narcisisti, tentati di pensare che il corpo è solo un fardello inutile da dimenticare per vivere come angeli.
A questo proposito riporto un simpatico racconto citato in questo libro:

«Si narra che una volta l'anziano padre Giovanni Colobo disse a un confratello più anziano: "Vorrei vivere senza preoccupazioni, come gli angeli che sono privi di ansie e fatiche, e stanno sempre al servizio di Dio". Prese, e se ne andò nel deserto. Trascorsa là una settimana, tornò da quel confratello. Mentre bussava, il fratello lo riconobbe prima ancora di aprirgli, ma gli chiese: "Chi va là?". "Sono tuo fratello Giovanni". Il confratello replicò: "Giovanni è diventato un angelo, non appartiene più al mondo degli uomini". L'altro lo supplicava: "Ma sono proprio io!". Il confratello non gli aprì, lasciandolo all'addiaccio fino al mattino dopo. Alla buon'ora, aprì la porta e dichiarò: "Allora, se sei ancora un essere umano, devi lavorare per guadagnarti il pane". Giovanni si pentì, e disse: "Perdonami"».

Un linguaggio molto diretto, chiarissimo, magari un po' rude e ironico quanto basta, ma eloquente anche per noi che spesso dimentichiamo che la concretezza del quotidiano è la strada più sicura per non rischiare di vivere fuori dalla realtà. Il commento di Anselm Grün è altrettanto chiaro e ricorda che immergersi nell'esistenza concreta con le sue fatiche, ma anche con le sue gioie, è un antidoto potente contro ogni forma di illusione e di evasione.

Il libro accompagna tutti i giorni dell'anno: ogni giorno un racconto, un detto, un breve scritto degli antichi padri commentato dall'Autore che mette in evidenza l'attualità e la freschezza di queste testimonianze.

Nell'Introduzione l'Autore sottolinea come in questi ultimi anni molti psicologi e psicoterapeuti si siano interessati all'esperienza delle madri e dei padri del deserto, scoprendo la loro profonda conoscenza dell'animo umano. Una conoscenza che derivava loro dal coraggio di chiamare per nome i sentimenti e le emozioni che vivevano: ira, scoraggiamento, frustrazione, illusione, nostalgie inutili e dannose, lussuria, invidia... Le dinamiche fondamentali del cuore umano sono le stesse, oggi come tanti secoli fa. Loro le chiamavano demoni e non perché fossero forze cattive e occulte contro cui nulla possiamo, no! Piuttosto perché ostacoli da superare per arrivare alla maturità umana autentica, che altro non è che la vita buona indicata dalla Parola di Dio che era allora e dovrebbe essere oggi il loro e nostro pane quotidiano.

Padri e Madri

Come già sottolineato all'inizio, il deserto d'Egitto non era abitato solo da uomini, ma anche da donne, le madri del deserto. Donne piene di saggezza e di equilibrio alle quali si rivolgevano persone alla ricerca di consigli e di indicazioni di vita.
C'è una madre del deserto che Anselm Grün cita in questo libro, Amma Sincletica, una donna di nobili origini che lasciò i suoi beni ai poveri e scelse di vivere nel deserto. La fama della sua saggezza e della sua forza era così diffusa che in poco tempo molte donne scelsero di vivere con lei. Molti maestri di vita monastica si confrontavano con lei e la consultavano per l'equilibrio e la profonda conoscenza del cuore umano che dimostrava di possedere.
Trascrivo un'espressione che si trova nel libro:

«Diceva Amma Sincletica: "Esiste un'ascesi esasperata che viene dal Nemico, perché la esercitano anche i suoi discepoli. E allora, come distinguere l'ascesi divina e regale da quella tirannica e demoniaca? Chiaramente dalla sua misura"».

Una donna con i piedi per terra, che indica nell'equilibrio la strada maestra. E questo - commenta l'Autore - vale sempre e in ogni situazione, per non correre il rischio di essere schiavi delle nostre scelte, anche quelle buone!
«L'anziano padre Mosè chiese all'anziano padre Silvano: "È possibile fare ogni giorno un nuovo inizio?". Il vegliardo rispose: "Se ci si dà da fare, si può fare un nuovo inizio anche ogni ora"». Una pagina al giorno per tutti i giorni dell'anno perché tutti i giorni, ma anche tutte le ore sono buone per ricominciare, come testimonia questa riflessione di due padri anziani che non avevano chiuso con il futuro!

Per ogni giorni dell'anno un pensiero di donne e uomini apparentemente lontani da noi ma che il commento dell'Autore ci restituisce in tutta la loro attualità e trasparenza.


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