"La giustizia può riparare i torti, ma il perdono guarisce le ferite" (David Shell).
"Beato chi ha fame e sete di giustizia",
lo ha detto, Gesù, il Maestro di tutti.
Non vi sarà gioia né letizia, se non vi sarà giustizia;
e non vi sarà giustizia se i torti non vengono riparati.
Zaccheo, il pubblicano che per la piccola statura
salì su un sicomoro per vedere Gesù, da questi viene invitato a scendere.
Gesù vuole entrare in casa sua e qui avviene l'inatteso:
"Ecco, Signore, io do la metà di quel che possiedo ai poveri, e,
se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto" (Lc 19,8).
Giustizia è fatta con magnanimità; chi è stato derubato riavrà il tutto,
non solo, ma quadruplicato. Il 'torto' è riparato.
Il perdono va oltre: supera il disinganno, la delusione.
Perché i difetti di chi offende sono soltanto una parte,
non sono la totalità dell'essere dell'altro.
Non perdonare ci costringe a 'rimanere intanati nel proprio minuscolo io'.
Non ne vale la pena. Il perdono dà ali all'amore, alla convivenza pacifica,
a quella levità di cuore che nessuno può turbare mai.
Pensiero di David Shell, in: Mettiamoci una pietra sopra, Paoline, commento di Biancarosa Magliano