Scardinare il regno

Misericordia in pillole

"Scardinare il regno del denaro era negli intenti di Gesù" (Felice Scalia).

Gesù non condanna né il denaro né il possesso di beni.
A Gesù sul Calvario 'tolgono una tunica inconsutile'.
Egli amava 'vestirsi abbastanza bene', scrive un commentatore.
Il denaro ha un suo fascino.
Nella organizzazione economica e sociale
della comunità umana ha un suo valore intrinseco.
E' da condannarsi quando diventa un valore assoluto;
quando è considerato una difesa contro l'insignificanza:
si ama avere il portafoglio gonfio per apparire 'grandi'.
In questo caso distrugge la fraternità, favorisce la violenza;
crea 'gerarchie'; propone la valenza delle 'sacre leggi del mercato'.
Il denaro, ben gestito, può aiutare a 'mettersi insieme'
e 'insieme' produrre qualcosa di dignitoso e utile,
insieme costruire un'economia fondata sulla solidarietà e non sul profitto.
Zaccheo, per sentirsi in sintonia con il pensiero di Gesù,
offre la metà dei suoi averi ai poveri, e si ripropone di riparare
le ingiustizie commesse (cf. Lc 19,1-10).
Gesù non impone e neppure consiglia il distacco totale;
condanna la cupidigia con una motivazione esplicita:
"Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia,
perché se anche uno è nell'abbondanza,
la sua vita non dipende da ciò che egli possiede" (Lc 12,15).

Pensiero di Felice Scalia, in: La misericordia si è fatta tenerezza, Paoline, e commento di Biancarosa Magliano


Condividi

scardinare-il-regno.html

Articoli correlati

Newsletter

Iscriviti alla newsletter per essere sempre aggiornato su iniziative e novità editoriali
Figlie di San Paolo © 2024 All Rights Reserved.
Powered by NOVA OPERA