Gabriele: la storia vera e appassionante di un volontario

… tra conquiste e delusioni

Partire con un bagaglio di sogni. Per poi scontrarsi con una delle più dure realtà. Partire con i ferri del mestiere: trampoli, palloncini, biacca da clown, trucchi da prestigiatore. Per fare magie, per fare il pagliaccio, per strappare un sorriso, una risata. Partire con un notebook per diario, carezze da distribuire a piene mani, voglia di fare da papà, frasi del Vangelo incise nel cuore.

Partire e andare agli antipodi del mondo in cui vivi, o quasi. Ritrovarsi immerso nella luce stordente dei tropici, nei colori abbaglianti dei tropici, nei rumori frastornanti dei tropici, negli odori penetranti dei tropici. Ritrovarsi con la propria fame di relazione e di silenzi. Ritrovarsi coi bambini di strada che si fanno di colla, che sopravvivono rubando, che non distinguono il confine tra verità e menzogna, che si fanno largo a spintoni e pugni. Bambini di cui nessuno si è mai preso cura e a cui nessuno ha insegnato a prendersi cura di sé, da soli. Bambini e adolescenti che crescono senza sapere cosa siano davvero infanzia e adolescenza. Bimbi e ragazzi che sanno solo cosa siano le botte, la fame, la paura; che hanno avuto per pane quotidiano il dolore, a cui si ribellano ribellandosi a tutti.
Andare da loro come educatore e scontrarsi con una lingua nuova, un linguaggio che non sta nei libri, sapori e modi di vita sconosciuti, équipes che non lavorano in équipe, persone arroccate nei loro problemi, nelle loro solitudini.
Andare in crisi perché la crisi, etimologicamente parlando, è un «far discernimento, dover scegliere» e quindi un assumere decisioni che costringono a crescere in consapevolezza e responsabilità. Non c'è crescita se non c'è crisi. Credere di andare a insegnare e ritrovarsi a imparare, credere di dare e ritrovarsi a ricevere.
Questa è l'esperienza di un anno passato, fra il 2008 e il 2009, da Gabriele Camelo per un progetto internazionale di sviluppo dei Salesiani in Bolivia, soprattutto a Techo e alla casa di accoglienza di Granja Moglia (Santa Cruz).

Volontari in carne e ossa

Il coraggio di Gabriele Camelo è quello di mettersi in gioco fino in fondo, di raccontare, ma anche e soprattutto di raccontarsi. Di demitizzare la figura e l'operato dei volontari in terra di missione narrando giorno per giorno le ordinarie fatiche, le banali sconfitte, le sconfortanti umiliazioni, gli inevitabili scontri e, di conseguenza, le ferite alla propria sensibilità, la demolizione dei propri progetti, il crollo di alcune certezze, le tentazioni ricorrenti, gli scoramenti sino a sentirsi «sbranato da questi ragazzi difficili». Ma, accanto a tutto questo, anche incontri luminosi e successi inaspettati.
Alla fine l'autore arriverà ad affermare: «Quando un'esperienza finisce, si inizia a capire... Ringrazierò il dolore che ho passato, lo stringere i denti che ho provato, il cristianesimo che mi ha aiutato e i ragazzi di strada che – non so come e perché – mi hanno educato». Poiché, in questa nostra civiltà dominata dall'autoaffermazione e dal successo a ogni costo, «la bellezza dell'essere cristiani è anche la bellezza di non doversi preoccupare: non siamo noi la misura delle cose, c'è qualcun altro. Ciò non significa disinteressarsi; significa, però, non rendersi onnipotenti».

Nelle periferie volti e storie

Il personale della struttura, ma soprattutto i bambini ospitati emergono dalle pagine del Boliviario con volti sempre più definiti attraverso il racconto di significativi scampoli di vita comune: Limber, Eduardo Roberto, Juan Pablo, Milton, Juan Carlos, José Enrique, Aymé, Chino, Freddy, Cristian, Callo, Julio, Walter, Fernando, Cristian, Robertito, Santiago, Deiby, Ananias, Juan Daniel, Miguel Colque, Sergio, Felix; e poi i piccoli pazienti del centro oncologico pediatrico come Alejandra, Daniel, Maria o Juditte. Un universo sommerso, quello degli ultimi e di chi sta loro accanto, quello delle periferie del mondo, per dirla con papa Francesco, che emerge in tutta la sua travolgente bellezza umana.

Scopri e aderisci anche tu al progetto estivo Lettori sotto l'ombrellone.
Altri mondi e storie ci aspettano!

Ma intanto sfoglia qualche interessante pagina del libro Boliviario. Delusioni e conquiste di un volontario.


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