Il lavoro più bello del mondo

Quando salvare vite umane è lavoro quotidiano

Ultimamente capita spesso di sentir parlare nei telegiornali dei Vigili del Fuoco e del loro servizio generoso e altamente professionale. Nelle pagine di questo libro quattro di loro si raccontano. Ma non vogliono essere chiamati "eroi", si considerano semplicemente professionisti che mettono passione in quello che fanno...

«Nell'immagine consueta, i Vigili del Fuoco stanno con le spalle volte all'obiettivo, piegati a operare senza preoccuparsi d'altro, mai in posa a celebrarsi». Così Luca Cari, Responsabile della Comunicazione in emergenza del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, nella prefazione al volume Ricominciare dalle macerie. Quando salvare vite umane è lavoro quotidiano (Paoline), di Roberta Vinerba.

A pensarci bene è proprio così che li vediamo i Vigili del Fuoco e le immagini dei telegiornali ce lo confermano con una frequenza fin troppo drammaticamente ravvicinata. Frane, alluvioni, terremoti, ponti che crollano, salvataggi in condizioni estreme: ci sono sempre, dimostrando una professionalità tanto più alta perché sempre accompagnata da grande umanità. E non potrebbe che essere così, perché una professionalità asettica e distaccata non sarebbe, in nessun caso e tanto meno in questi, vera professionalità.

Ripeto, i Vigili del Fuoco ci sono sempre, in ogni emergenza, che per loro è pane quotidiano, ma una volta passata l'emergenza, si spengono i riflettori e tutto rientra nella norma. Una norma del tutto singolare, ovviamente, dal momento che «nella nostra professione, quando vai al lavoro la mattina non sai che cosa andrai a fare. Chi va in ufficio magari sa che quel giorno deve portare avanti determinate pratiche; per noi, ogni volta che squilla quel telefono, può essere qualunque cosa, un ascensore bloccato, una persona che ha bisogno di soccorso. Qualunque cosa». Così rissume la "normalità" del suo lavoro Giancarlo Favoccia, uno dei quattro Vigili del Fuoco intervistati nel libro.

Giancarlo Favoccia, Stefano Simoni, Marco De Felici, Stefano Vagnini: sono i protagonisti di questo libro-intervista. Si tratta di alcuni dei Vigili del Fuoco intervenuti per il salvataggio degli ospiti dell'albergo di Rigopiano; una squadra specializzata in soccorsi delicati e difficili, che affronta queste operazioni con metodologie altamente specializzate ed evolute.

Interessante conoscere come è nato questo libro.
Nel corso di una trasmissione di TV2000 dedicata appunto alla sciagura di Rigopiano, sr Roberta Vinerba aveva avuto modo di intervistare Giancarlo Favoccia. «Giancarlo mi ha convinto subito perché si è presentato con semplicità, come uno che aveva fatto qualcosa di grande, sì, ma che in fondo faceva tutti i giorni con professionalità e generosità. Qualcuno che parla sempre con il pronome noi per indicare che... da soli non si può fare nulla, chi opera è sempre la forza del noi, della squadra... Un uomo solido, con i piedi ben piantati per terra, concreto e normale». Sr Roberta vive in mezzo ai giovani e, come educatrice, ha avvertito tutta l'efficacia di far conoscere ai suoi ragazzi la testimonianza di quest'uomo. Da qui l'idea di invitarlo a parlare ai giovani del suo oratorio. La proposta viene accolta, ma all'incontro con i giovani non viene da solo; porta con sé altri soccorritori, proprio alcuni di una delle squadre che avevano operato a Rigopiano. Una testimonianza corale che i giovani ascoltano con grande interesse e coinvolgimento, durante la quale si sono sentiti dire: «Sotto i vostri vestiti anche voi avete la maglietta del pompiere. Cominciate ad aiutare, cominciate ad accorgervi di chi vi sta vicino, vedrete come vi sentirete meglio».

Piacciono anche a papa Francesco i Vigili del Fuoco perché «sono quelli che salvano le persone». Ma a chi non piacciono i pompieri? Uomini che, a detta loro, fanno "il mestiere più bello del mondo". Antieroi, lavoratori che con serietà e forza ottengono il risultato di aiutare l'altro senza distinzioni... proprio come possiamo e dobbiamo fare anche noi, nel nostro piccolo, ogni giorno.

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Ricominciare dalle Macerie
Quando salvare vite umane è lavoro quotidiano

Sono intervenuti ad Amatrice e a Rigopiano, e prestano la loro attività ovunque sia necessario per soccorrere le vittime di crolli e disastri dovuti a sismi, esplosioni o dissesti idrogeologici: sono gli Usar, un'unità speciale dei Vigili del Fuoco. Uomini che non si considerano eroi e che, a detta loro, fanno "il lavoro più bello del mondo". Un libro di testimonianza, altruismo e coraggio.

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