Il vescovo dei poveri

Oscar Arnulfo Romero

Oscar Arnulfo Romero, vescovo salvadoregno, è uno dei grandi testimoni e martiri del XX secolo. Ucciso mentre celebrava la S. Messa per il suo impegno verso poveri ed esclusi, domenica 14 ottobre sarà canonizzato da papa Francesco.

Tappe di una vita

- 15 agosto 1917. Oscar Arnulfo Romero y Galdámez nasce a Ciudad Barrios (El Salvador).
- Nel 1942 è ordinato sacerdote a Roma e continua la sua formazione accademica presso la Pontificia Università Gregoriana.
- Nel 1967 diviene segretario della Conferenza Episcopale Salvadoregna e nel 1974 è consacrato vescovo di Santiago de Maria, una delle diocesi più povere del paese sudamericano.
- Nel 1973, dalle colonne del settimanale Orientaciòn, accusa i Gesuiti e la Teologia della liberazione.
- Nel marzo del 1977 viene assassinato padre Rutilio Grande, suo intimo amico. Comincia da questo momento la sua conversione e sposa, in nome di Dio, la causa dei poveri e degli oppressi, lottando al loro fianco fino alla fine.
Sempre nel 1977 incontra a Roma Paolo VI al quale esprime la propria preoccupazione riguardo la sua sorte e quella del Paese. Il Papa lo incoraggia a continuare sulla via intrapresa.
- Nel 1979 e nel 1980 incontra Giovanni Paolo II.
Denuncia attentati alla sua persona e minacce di morte: nel marzo del 1980 viene collocata una carica di dinamite nella Basilica del Sacro Cuore, poco prima che mons. Romero celebri la Messa, ma non esplode.
- Il 23 marzo 1980, nella sua ultima omelia, lancia un forte appello: «Vi chiedo, vi supplico, vi ordino, in nome di Dio: cessi la repressione».
- Il 24 marzo viene ucciso mentre celebra la Messa vespertina nella cappella dell'Ospedale della Divina Provvidenza.
- Il 30 marzo vengono celebrati i funerali, interrotti da un attacco dell'esercito.
Nel 1997 la Chiesa cattolica apre la causa di beatificazione.

 Dall'Omelia di Mons. Romero, 23 marzo 1980

 «Vorrei rivolgere un invito particolare agli uomini dell'esercito... Fratelli, appartenete al nostro stesso popolo, uccidete i vostri fratelli contadini; ma davanti a un ordine di uccidere che viene da un uomo deve prevalere la legge di Dio che dice: non uccidere... Nessun soldato è obbligato ad obbedire ad un ordine che sia contro la legge di Dio... Una legge immorale nessuno deve adempierla. È ora, ormai, che recuperiate la vostra coscienza e obbediate anzitutto ad essa, piuttosto che all'ordine del peccatore. La Chiesa, che difende i diritti di Dio, della legge di Dio, della dignità umana, della persona, non può rimanere in silenzio di fronte a così grande abominazione. Vogliamo che il governo si renda conto sul serio che non servono a niente le riforme se sono macchiate con tanto sangue... In nome di Dio, dunque, e in nome di questo popolo sofferente i cui lamenti salgono al cielo sempre più tumultuosi, vi supplico, vi prego, vi ordino in nome di Dio: basta con la repressione!».


Ultima Omelia di mons. Romero

Le ultime parole di mons. Romero che ascoltiamo sono state registrate da una suora presente nell'ultima messa celebrata il 24 marzo 1980 alle ore 18.30 nella cappella della Divina Provvidenza. Terminata la sua breve omelia mons. Romero prese il corporale per stenderlo sull'altare ed in quell'attimo si udì uno sparo. Cadde di schianto. Il colpo venne dal lato occidentale della Cappella dell'Ospedale, dove l'Arcivescovo risiedeva con i più poveri e abbandonati. Il proiettile penetrò all'altezza del cuore, senza però toccarlo. Era un proiettile esplosivo. A molti parve lo scoppio di una lampadina. Passato il primo momento di stupore, alcune religiose ed altre persone cercarono di aiutarlo. Madre Juanita prese in grembo la testa di Monsignore e gli levò la stola dal collo.


Preghiera a mons. Romero

Noi t'invochiamo, vescovo dei poveri,
intrepido assertore della giustizia, martire della pace!
Ottienici dal Signore il dono di mettere la sua Parola al primo posto.
Aiutaci a intuirne la radicalità
e a sostenerne la potenza,
anche quando essa ci trascende.

Liberaci dalla tentazione di decurtarla per paura dei potenti,
di addomesticarla per riguardo di chi comanda,
di svilirla per timore che ci coinvolga.
Non permettere che, sulle nostre labbra,
la Parola di Dio s'inquini con i detriti delle ideologie.

Ma dacci una mano,
perché possiamo coraggiosamente incarnarla nella cronaca,
nella piccola cronaca personale e comunitaria,
e produca così storia di salvezza.
Aiutaci a comprendere
che i poveri sono il luogo teologico
dove Dio si manifesta,
il roveto ardente e inconsumabile da cui egli ci parla.

Prega, vescovo Romero,
perché la chiesa di Cristo,
per amore loro, non taccia.

Oscar A. Romero. Pastore di agnelli e lupi - Paoline

Oscar A. Romero Pastore di agnelli e lupi

Il 24 marzo 1980 Óscar Arnulfo Romero, l'arcivescovo di San Salvador, venne assassinato mentre celebrava l'Eucaristia. Morte annunziata, per il suo popolo.

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