Verso l’insurrezione

Fare appello a una «insurrezione» ha senso? È logico? Potrebbe sembrare eccessivo e anacronistico, lontano dal clima postmoderno, dai suoi conforts e dalle sue pigrizie, eppure per ricredersi bastarebbe poco. Sarebbe sufficiente leggere qualche passo dell'ultima Enciclica di Papa Francesco, tanto osannata da tutti i media laici, quanto temo poco letta e pochissimo compresa.

In Laudato si' il Papa sostiene, infatti, che ci troviamo a vivere la fase terminale di un degrado dell'ambiente naturale e di quello sociale, che non ha precedenti, per cui «sembra di riscontrare sintomi di un punto di rottura, a causa della grande velocità dei cambiamenti e del degrado, che si manifestano tanto in catastrofi naturali regionali quanto in crisi sociali» (n. 61). Ma insieme all'inquinamento dell'aria, dell'acqua, e del suolo, oltre alla distruzione di interi paesaggi, delle coste, e di migliaia di specie animali, Francesco denuncia una devastazione che tocca l'uomo nella sua essenza. Quello che il Papa chiama «il paradigma tecnocratico dominante» (n. 112) vuole distruggere cioè non solo la natura, ma in primo luogo la cultura umana, in quanto solo una umanità decerebrata, deprivata di ogni identità sessuale, familiare e culturale, storica e genealogica, potrà essere del tutto sottomessa a un potere così evidentemente omicida e folle.

Dove la via di uscita?

All'interno di questo paradigma non c'è più alcuna via di uscita, e ogni riformismo all'acqua di rose finisce per rafforzare l'impero di una civiltà tecnocratica votata all'autodistruzione. La risposta di Papa Francesco a questa situazione è chiara: «Ciò che sta accadendo ci pone di fronte all'urgenza di procedere in una coraggiosa rivoluzione culturale» (n. 114). Non sono più possibili mezze misure: «L'umanità è entrata in una nuova era in cui la potenza della tecnologia ci pone di fronte a un bivio» (n. 102).

E allora forse il termine insurrezione non solo non è affatto eccessivo, ma è l'unico che prenda sul serio i pericoli estremi in cui siamo coinvolti. Questa «insurrezione» d'altronde deve possedere caratteri del tutto inediti e lontanissimi dalle forme ideologiche e violente che le rivoluzioni hanno assunto dal XVII al XX secolo. L'insurrezione di cui parliamo è innanzitutto l'emersione di una nuova figurazione antropologica, di una «umanità nascente», molto più consapevole della natura relazionale della soggettività umana. È questa nuova umanità che sta insorgendo/risorgendo dentro la vecchia, producendo tutti gli effetti destabilizzanti di una vera e propria svolta antropologica.

Una nuova figura di umanità emerge, in realtà, in tutte le ricerche veramente creative del secolo scorso: nella poesia di Char, di Luzi, di Celan o di Rilke, ma anche nelle rivoluzioni scientifiche, filosofiche, artistiche, e spirituali di Einstein come di Heidegger, di Gandhi come di Jung, di Giovanni XXIII come di Simone Weil. Tutte le menti più illuminate, insomma, ci hanno ripetuto che veramente un immenso ciclo storico si sta consumando, ma anche che in questo sfinimento sta emergendo un volto inedito dell'uomo, per cui siamo tutti chiamati a insorgere contro la figura morente che tuttora domina dentro le catastrofi che continua a produrre.

Un'insurrezione è necessaria!

L'insurrezione, in altri termini, è innanzitutto interiore, è dentro ciascuno di noi che, in ogni momento, possiamo destituire l'uomo vecchio e far nascere la nostra umanità più libera e più felice. Ma poi il moto interiore, la conversione della mente, diventa storico e culturale, rivoluzione appunto di questo mondo. Dobbiamo cioè creare i presupposti di un movimento nuovo e pacifico di conversione personale e di insurrezione storico-culturale contestuali, congiunte, una dall'altra animata e orientata. E di conseguenza dobbiamo anche confrontarci in modo nuovo con il mistero cristologico della «nuova umanità», appunto più relazionale e postbellica, che da duemila anni ispira l'intera civiltà umana e che, proprio ADESSO, sembra riproporsi come unica possibilità di sopravvivenza della specie.

Dobbiamo infine essere consapevoli che questo dinamismo insurrezionale richiederà un tempo molto lungo e faticoso per manifestare i suoi effetti evolutivi, come ancora Papa Francesco ci ricorda: «L'autentica umanità, che invita a una nuova sintesi, sembra abitare in mezzo alla civiltà tecnologica, quasi impercettibilmente, come la nebbia che filtra sotto una porta chiusa. Sarà una promessa permanente, nonostante tutto, che sboccia come un'ostinata resistenza di ciò che è autentico?» (n. 112).

Una nuova umanità è possibile

Alla domanda del Papa si può rispondere con forza e con fiducia: Sì! L'umanità nascente preme ormai in tutti noi e la sua potenza risplenderà di giorno in giorno dissipando le tenebre dell'ignoranza, della violenza, e della menzogna, più faremo spazio in noi alla sua ridente e travolgente libertà creativa. È questo l'Appello che da almeno due secoli attraversa l'umanità e che ho affidato al mio ultimo libro L'insurrezione dell'umanità nascente (Paoline 2015), affrontandolo nelle sue mille sfaccettature e ricadute concrete nel nostro vissuto storico.

Buona lettura e, per chi vorrà spingersi oltre, buona riflessione!

Marco Guzzi (1955), poeta e filosofo, nel 1999 ha fondato i Gruppi di liberazione interiore «Darsi pace». Tra il 1985 e il 2002 ha diretto i seminari poetici e filosofici del Centro Internazionale Eugenio Montale di Roma. Docente presso il Claretianum, Istituto di teologia della vita consacrata dell'Università Lateranense, è professore invitato della facoltà di Scienze dell'educazione dell'Università Pontificia Salesiana. Dal 2009 è membro della Pontificia Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon. Con Paoline ha pubblicato, tra l'altro: Darsi pace (20146), La nuova umanità (2005), Per donarsi (20112, con cd), Yoga e preghiera cristiana (2009), Dalla fine all'inizio (2011), Il cuore a nudo (20132), Imparare ad amare (2013), Parole per nascere (2014).


Condividi

verso-l-insurrezione-saggistica.html

Articoli correlati

Newsletter

Iscriviti alla newsletter per essere sempre aggiornato su iniziative e novità editoriali
Figlie di San Paolo © 2024 All Rights Reserved.
Powered by NOVA OPERA