In vista della 30a Giornata del Malato (11 febbraio), un testo originale, in cui le pratiche terapeutiche sono considerate in relazione al Decalogo biblico.
Don Gianluigi Peruggia si è dedicato per anni all’assistenza spirituale delle persone in cure palliative e riabilitative. Colpito da Covid-19, ha trascorso un duro periodo di malattia con un lungo percorso di riabilitazione. Presupposto del suo libro Dieci Parole per curare. Il Decalogo biblico riletto in chiave terapeutica è l’idea che la medicina svolge il suo compito solo quando è attenta alle cure a tutti i livelli: dalla prevenzione alla diagnosi, attraverso terapie e riabilitazioni, fino alle cure palliative.
Nel libro, in modo originale, le pratiche terapeutiche vengono considerate in relazione al Decalogo biblico con l’obiettivo di rapportarlo alla dimensione e alla pratica della cura globale delle persone malate. Essa è intesa come lavoro d’équipe dove, specialmente nella palliazione, i diversi operatori interagiscono con professionalità e umanità al fine di garantire un’assistenza il più possibile rispondente ai bisogni dei pazienti e dei loro familiari. Le riflessioni che ne scaturiscono risultano utili a vivere con dignità, quando ci si trova in condizione di malattia e quando ci si prende cura di qualcun altro, in qualità di operatore sanitario o di familiare, di amico o di volontario.
Particolarmente interessanti e attuali, le riflessioni sulle Cure palliative, in un momento storico in Italia in cui viene riproposta con forza la richiesta di un Referendum sull’eutanasia legale. Il libro è arricchito dalla prefazione di Mons. Mario Delpini, Arcivescovo di Milano.
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