Un saggio che ribalta il comune modo di valutare e far vivere, in ambito scolastico (e non solo), gli errori: da non vedere più come fallimenti, ma come occasioni di crescita.
Molto spesso gli errori generano senso di sconfitta, vergogna e demoralizzazione, e ciò porta altrettanto spesso a compierne ancora. Soprattutto a scuola, dove la valutazione che tradizionalmente ne viene fatta è tra le principali cause di malessere.
È possibile però disinnescare questo meccanismo se impariamo (e insegniamo) a gestirli in modo costruttivo, riconoscendo la stretta connessione esistente tra l’apprendimento e la sfera emotiva. È agendo sulle emozioni infatti che arriviamo a estrarre la positività dalla negatività, ad attivare le risorse necessarie per risollevarsi dalle cadute, a vedere negli sbagli vie alternative per raggiungere l’obiettivo.
Si fonda su questo “ribaltamento” di prospettiva l’agile saggio di Valeria Caragnano, mamma di due figli, insegnante di scuola primaria, attiva nel volontariato (clownterapia) e sui social, con un profilo Instagram (@maestracolnasorosso) e una pagina Facebook (Maestra col naso rosso) con molte migliaia di follower.
Il saggio è suddiviso in due parti. Nella prima, viene trattata la sindrome dell’insegnante “investigatore”, presentata una modalità per cambiare prospettiva, mostrato il nesso tra errore e sfera emotiva, considerata la possibilità di valutare l’errore in termini positivi.
Nella seconda parte, invece, si analizzano pensieri sabotanti e situazioni stressogene legate al fallimento; si mostra l’importanza del ruolo di guida assunto dall’insegnante per generare negli alunni un approccio critico e non convenzionale; si parla dell’errore al di fuori dei banchi; si suggeriscono “rifle-azioni”, cioè riflessioni che possono tradursi in azioni funzionali a rendere migliori le nostre giornate all’interno e all’esterno delle aule scolastiche.