I Fioretti sono una raccolta di cinquantatré episodi della vita di san Francesco e dei suoi compagni, composta in lingua volgare tra il 1370 e il 1390 da un anonimo redattore toscano. Ci presentano lo spirito candido e poetico del francescanesimo primitivo, in particolare l’amore di Francesco per il creato, la sua conformità a Cristo, la sua letizia, umiltà e semplicità. 

Ai Fioretti si aggiungono le cinque Considerazioni sulle stimmate del Poverello, che l’autore dei Fioretti ha scritto basandosi sulle biografie di Tommaso da Celano e di san Bonaventura da Bagnoregio.

Il curatore, Giuseppino De Roma, ha traslitterato in italiano corrente i testi originali, conservandone le caratteristiche di opera di alto valore letterario. Leggiamo nella Presentazione: «Sul testo dell’anonimo toscano è stata fatta la presente traslitterazione in italiano corrente. Abbiamo cercato, tuttavia, di conservare una rigorosa aderenza all’originale, per trasmettere, il più possibile, il sapore, terso ed estatico, del linguaggio primitivo che fa dei Fioretti un capolavoro letterario, oltre che un’opera altissima di ascetismo e di misticismo».