La Casa dei Coriandoli

In vista della Giornata per la Vita (6 febbraio), una fiaba moderna, contro i pregiudizi, per l’inclusività sociale e la cura dell’ambiente che ci circonda.

Che cosa c’è di più effimero di un coriandolo? Lanciato in aria in un momento di euforia, è destinato a essere calpestato e subito dimenticato. A volte la vita di alcune persone fragili è considerata alla stregua di un coriandolo… Attraverso la metafora del volo come strumento di riscatto esistenziale, don Giorgio Comini ci propone una fiaba moderna, in cui si alternano momenti di difficoltà e di forza nei legami familiari, di pregiudizi e di attenzione nei confronti dei più deboli, di violenza e di cura verso la natura.

Tanti i personaggi presenti ne La Casa dei Coriandoli. Incontreremo la cicogna Pina, il gufo Cornelio, la famiglia di Zufolo e tanti altri: tutti uniti da quel principio d’inclusione che è chiave per interpretare ogni convivenza umana. Anche il problema più grande diventa allora una sfida possibile se affrontato insieme e con il piglio giusto: quello della speranza, della semplicità bambina.

Scrive l’Autore: «La Casa dei Coriandoli chiede di schierarsi dalla parte dei più deboli, di indossare per un poco i panni di quanti si sentono sempre il dito puntato contro. Di mettersi nelle scarpe di coloro che sono facilmente giudicati da tutti solo perché classificati come appartenenti ad alcune categorie, ma che, poi, pochi si fermano a conoscere, pochissimi ad aiutare. Accingersi alla lettura, allora, significa accettare di lasciarsi un po’ destrutturare, accogliere la piccolezza, la fragilità e la semplicità di vita come occasioni per diventare migliori».


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