Il tema giubilare della Speranza si riflette perfettamente su quello della missione, non a caso una delle parole che ricorre più spesso nella Bolla di indizione del Giubileo “Spes non confundit”.
Quasi un secolo fa – era il 1926 - l’Opera della Propagazione della Fede propose a papa Pio XI di istituire una Giornata in favore dell’attività missionaria della Chiesa. La richiesta fu accolta, e da allora viene celebrata ogni penultima domenica di ottobre.
Quest’anno, la Giornata Missionaria Mondiale (19 ottobre) e il Mese Missionario si pongono in piena sintonia con l’Anno Giubilare in corso, dedicato alla Speranza. Non a caso, nella Bolla di indizione del Giubileo leggiamo: «Possa la luce della speranza cristiana raggiungere ogni persona, come messaggio dell’amore di Dio rivolto a tutti! E possa la Chiesa essere testimone fedele di questo annuncio in ogni parte del mondo!».
Un invito a riscoprire la natura missionaria di ogni credente, ribadito da papa Francesco nel Messaggio per la Giornata Missionaria (Missionari di speranza tra le genti) e ripreso da papa Leone XIV in più occasioni. Come nell’omelia durante la Celebrazione eucaristica per l’inizio del pontificato (18 maggio 2025): «Con la luce e la forza dello Spirito Santo, costruiamo una Chiesa fondata sull’amore di Dio e segno di unità, una Chiesa missionaria, che apre le braccia al mondo, che annuncia la Parola, che si lascia inquietare dalla storia, e che diventa lievito di concordia per l’umanità».
Un invito che oggi diventa appello urgente. In una realtà drammaticamente caratterizzata da odio e conflitti, in un mondo che sembra gridare rassegnazione, il credente può e deve farsi muovere dalla spinta missionaria. Scrive padre Olaziola nel suo Nella terra di tutti:
«Gesù è una finestra aperta sul Creatore e uno specchio che ci restituisce la miglior immagine di quello che possiamo arrivare a essere. In questo incontro apparentemente casuale il Dio di Gesù ci ha mostrato che la fede si vive con gli altri. Ha riunito una comunità di amici che in seguito, per azione dello Spirito, si è sentita Chiesa, con una missione: portare la buona notizia fino ai confini del mondo. E noi continuiamo su questa strada perché, nel profondo, abbiamo una buona notizia da annunciare. Anche se a volte perdiamo il sentiero e diventiamo più che altro profeti di sventure o ci lasciamo distrarre da cose meno importanti. Abbiamo una buona notizia per questo mondo, una notizia che abbiamo appreso e che continuiamo a imparare in Gesù. E crediamo che la Chiesa, con tutte le sue crepe, è portatrice di quella buona notizia. Non proprietaria, ma portatrice, chiamata a condividerla fino a farle raggiungere i confini del mondo».
Il libro di padre Olaizola è una delle nostre proposte di lettura – testimonianze, testi di riflessione e formazione - dedicate proprio al tema della “missione”.
Per ulteriori proposte e per approfondire il tema vai allo SPECIALE Giubielo è... missione.