Lettere insolite per il Natale

Missive ideali e insolite a protagoniste e protagonisti del Vangelo che hanno vissuto la nascita di Gesù: per “ridire” il senso di quella nascita e dell’essere cristiani oggi.

Cosa vorremmo dire oggi alle figure bibliche che hanno vissuto la nascita di Gesù, che lo hanno incontrato? Se l’è chiesto Giandomenico Placentino, monaco della Comunità monastica di Bose, responsabile della Fraternità di Ostuni (Brindisi). Da questa domanda è scaturito Lettere insolite per il Natale, un libro che raccoglie cinque lettere ideali.

All’inizio è Elisabetta che scrive a Maria, ripensando ai mesi che la cugina ha trascorso con lei nel villaggio sperduto sui monti della Giudea, raggiunto in fretta alla notizia della sua – e della propria – gravidanza.

Poi da quel modo di ripensare, in cui il passato e il presente si intrecciano illuminandosi a vicenda, scaturiscono le altre lettere. A Giuseppe, a Simeone, ad Anna, a Giovanni Battista. A loro l’Autore scrive di quanto e perché siano importanti per noi, racconta le fatiche e i sogni, chiede aiuto per capire, interpretare, sperare e costruire il futuro.

Fuori dal presepe, stando nel cuore del mondo e della Chiesa di oggi.


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