Seguendo da vicino il racconto di Giovanni 21,1-14, Sergio Di Benedetto entra con empatia e franchezza nei nodi critici che conducono all’esaurirsi della parrocchia tradizionale, scorgendo al tempo stesso nuove, possibili piste di “ripartenza”.
«Ci sono pagine di Vangelo che ci avvolgono e ci parlano in modo personale, continuo […]. Per quanto mi riguarda, c’è una pagina che mi accompagna da molto tempo, ed è il racconto della pesca miracolosa che chiude il Vangelo di Giovanni (21,1-14) […]. Meditandola a lungo, mi sono reso conto che essa dice qualcosa di significativo anche alla nostra epoca, alle nostre comunità, che si trovano in una condizione simile a quella dei discepoli: in una notte di fatica senza risultato. Le reti vuote sono esperienza comune a tante comunità, a tante parrocchie».
Introduce così il suo nuovo libro Sergio Di Benedetto, da anni impegnato a costruire un ponte tra mondo contemporaneo e fede cristiana a partire dalla cultura, soprattutto nella letteratura e nel teatro. In Parrocchia al capolinea. Fine o ripartenza?, Di Benedetto prende in esame l’episodio evangelico narrato da Giovanni (21,1-14) perché questo racconta in modo molto efficace la situazione in cui oggi si trovano le nostre parrocchie. In esse non mancano certo generosità e impegno di chi ancora c’è, ma le reti restano vuote, da tanti punti di vista. I sintomi e i fattori di crisi che da tempo attraversano le realtà parrocchiali riguardano la fede, il pensiero, le strutture, il linguaggio, la credibilità, l’identità stessa, e coinvolgono situazioni esistenziali e ruoli dei soggetti che le abitano (genere, carismi, stati di vita, ministeri).
Uscire dalla crisi non è dunque questione di maquillage, ma di ascolto profondo e libero di quanto lo Spirito sta certamente dicendo. L'autore sostiene che esistono "sentieri di vita nuova" per la comunità parrocchiale, ma sottolinea la necessità di un cambiamento radicale nell'approccio. È fondamentale, ancora una volta, «gettare la rete in un altro modo» e, con umiltà, accogliere un invito differente per ricostruire relazioni di bene, in cui la presenza di Cristo possa manifestarsi pienamente.